Il Tar Sicilia ha sospeso un’informativa prefettizia per un’impresa di Favara, iscritta tra i soci del Consorzio di garanzia fidi tra piccole e medie industrie della provincia di Agrigento. I fatti risalgano al novembre del 2012, quando alla società favarese venne notificata l’informativa della Prefettura di Agrigento, in cui non si escludevano pericoli di infiltrazione mafiosa nella gestione dell’impresa, per effetto dei legami di parentela dei soci con A.A., presunto boss di Castrofilippo, arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Family”. La ditta così ha proposto un ricorso con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Leonardo Cucchiara, per chiedere l’annullamento dell’informativa “atipica”. In particolare gli avvocati Rubino e Cucchiara hanno censurato i provvedimenti impugnati in ordine alla insufficienza del semplice legame di parentela a sorreggere un’informativa prefettizia negativa ed in ordine alla irrilevanza delle riferite frequentazioni peraltro non connotate da attualità in mancanza di ulteriori elementi indiziari. Ha proposto un atto di intervento in giudizio al fine di chiedere il rigetto del ricorso e della richiesta di sospensiva l’Unione degli industriali e degli artigiani della provincia di Agrigento, in persona del legale rappresentante Giuseppe Catanzaro, sostenendo la integrale legittimità del protocollo di legalità siglato a livello territoriale dalla Prefettura di Agrigento. Ritenendo fondati i motivi del ricorso presentato dai due legali il Tar ha sospeso il provvedimento.