Era stato arrestato il 28 aprile 2012 per droga. Domenico Timpanelli, tour-operator e insegnante di scuola dell’infanzia, di Gela è stato scagionato.E’ rimasto vittima di un complotto. Nei suoi confronti sono state “simulate le tracce del reato di detenzione di droga, con la conseguente calunnia in suo danno”. A darne notizia è stato il procuratore della Repubblica di Gela, Lucia Lotti, in un comunicato con cui ha reso noto di aver chiesto l’archiviazione del procedimento perchè l’indagato è risultato “estraneo al fatto” che gli è stato contestato.

“Perché un insegnate, un professionista che guadagna 500mila euro nel 2012 – dice Timpanelli ai cronisti –  viene fermato per un pacco posto sotto una ruota presumibilmente la notte prima finisce in carcere. Due giorni dopo dovevo incassare l’assegno da 250mila euro e a tutto potevo pensare tranne che andare a spacciare non ne avevo di certo bisogno e poi la dignità di un docente impone che anche se si muore di fame non si va di certo a spacciare”.

Era stata la Guardia di finanza ad arrestarlo un anno fa. Rimase in carcere per 18 giorni, poi ai domiciliari. Nella sua auto furono trovati mezzo chilo di hashish e cinque grammi di cocaina. L’insegnante gridò subito al complotto. Timpanelli fu anche accusato di truffa. Avrebbe dovuto incassare un assegno di 250mila euro (che era risultato scoperto) dopo un investimento che si stava rivelando una truffa. Erano almeno due le persone che non volevano andasse in banca e per impedirglielo lo denunciarono di usura. Trovato in possesso di decine di monete antiche che dimostrò di avere comprato legalmente.
Oggi Timpanelli chiede giustizia.

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