Grazie, Padre Santo, per esserti accorto di queste piccole isole ed averle privilegiate con la Tua presenza.

Grazie per le illuminanti parole che hai usato nella omelia: esse hanno cominciato già a demolire quella sciagurata “globalizzazione dell’indifferenza” perché hanno provocato in tutti coloro che le hanno ascoltate commozione e lacrime.

Grazie per averci scosso nel nostro intimo ed averci fatto sentire responsabili delle tragedie che vivono questi nostri fratelli che vanno alla ricerca di un mondo migliore di quello che si lasciano alle spalle: questo dramma, ahimè,  è stato vissuto sempre in ogni parte del mondo dalla gente povera costretta a lasciare per necessità la propria terra.

Grazie per avere aperto le nostre coscienze ed i nostri cuori alla globalizzazione della fratellanza umana e dell’amore verso il nostro prossimo.

Grazie per avere frustato, come fece Gesù con i mercanti del Tempio, i trafficanti che sfruttano a loro vantaggio e tornaconto la povertà degli altri.

Grazie per avere ammonito i veri responsabili di questa immane tragedia, i potenti ed i ricchi della terra, che per coltivare a dismisura, oltre ogni limite,  il loro benessere assumono decisioni che creano situazioni che portano a questi drammi.

Grazie per avere aperto i nostri cuori e le nostre menti alla speranza di una vita che dia un posto di privilegio alla pietà ed alla carità cristiane, deviando da quella via che sta conducendo l’umanità alla aridità ed alla sterilità degli animi.

Dopo queste Tue sferzanti e stimolanti parole, Santo Padre, gli uomini di buona volontà troveranno con le loro azioni il coraggio e per alleviare le sofferenze ed i patimenti di questi nostri sfortunati fratelli e per rendere migliore il mondo che abitano per volontà di Dio.

IL CONSIGLIO COMUNALE

DI LAMPEDUSA E LINOSA