Un invito ai suoi connazionali a denunciare a polizia, carabinieri e guardia di finanza coloro i quali li sfruttano, chiedendo il “pizzo” sui soldi guadagnati duramente effettuando ore massacranti di lavoro nelle campagne di Canicattì e dei comuni agrigentini e nisseni dell’hinterland. E’ quello che ha lanciato Costantin Codreanu, un giovane romeno che da sempre si occupa dei problemi dei suoi connazionali che vivono in questa parte della Sicilia. “Io ed altri esponenti della comunità romena che vive a Canicattì e nel circondario- ha detto Costantin- abbiamo avuto degli incontri con polizia, carabinieri e guardia di finanza- su questa piaga sociale del caporalato che interessa tanti miei connazionali. L’invito che ci è stato rivolto dalle forze dell’ordine- ha aggiunto Costantin- è quello di lanciare un appello ai nostri connazionali affinché denuncino chi li sfrutta facendo nomi e cognomi, collaborando con polizia, carabinieri e fiamme gialle, aiutandoli ad identificarli. Un altro appello- conclude Costantin Codreanu- lo vogliamo rivolgere ai datori di lavoro a coloro i quali devono consegnare a fine giornata i soldi direttamente agli operai e non a coloro i quali ad esempio li accompagnano e li sfruttano. Soltanto, in questo modo collaborando insieme, si potrà debellare questo fenomeno”. Un appello che arriva a poche settimane di distanza dall’avvio di una inchiesta su questo fronte da parte della Procura di Agrigento che ha raccolto la denuncia presentata da un gruppo di romeni nei confronti di un loro connazionale. Una denuncia, presentata da persone stanche di essere vessate che si sono rivolte alle forze dell’ordine facendo partire le indagini per cercare di dare un nome ed un volto a colui o coloro i quali chiedono a fine giornata lavorativa che gli vengano ceduti dieci euro a persona, tra coloro i quali sono impiegati in questo periodo nella lavorazione dell’Uva Italia o in altre attività agricole in queste zone della provincia di Agrigento. In particolare, secondo quanto affermano le vittime, l’uomo ogni mattina con i suoi furgoni, sarebbe solito in piazza San Diego, arruolare una settantina di operai da smistare nelle aziende agricole che operano in città ed anche in altri comuni dell’hinterland. Poi, a fine giornata e dopo che questi hanno concluso la loro attività a fronte dei 30 euro guadagnati nelle ore di duro lavoro nei campi, ne pretenderebbe 10 a testa. Così, per lui scatterebbero alti guadagni giornalieri, mentre ai lavoratori non rimarrebbe altro che la miseria dopo una giornata di fatica nei campi. Una attività, che l’uomo manderebbe avanti per alcuni mesi per poi sparire e far ritorno a Canicattì l’anno successivo sempre nello stesso periodo. Molti romeni, inoltre, hanno dichiarato coloro i quali hanno trovato la forza di denunciare questo sistema illegale, non parlano per paura di perdere il proprio posto di lavoro.

C.V.