“Sono 87 i Pip (precari che avevano un sostegno al reddito ma poi finiti in prigione per vari motivi) espulsi per problemi di irregolarità, perché hanno percepito durante il periodo in cui erano carcerati misure di sostegno al reddito. Come si beccavano questi soldi? Con mancanza di controlli e coperture”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, in conferenza stampa a Palazzo D’Orleans a Palermo parlando del bacino dei lavoratori degli piani di inserimento professionale della Social Trinacria Onlus.
“Abbiamo trasmesso tutto il carteggio alla Procura, per alcuni c’è l’ipotesi di reato di truffa” ha aggiunto. “Non siamo convinti – ha detto Crocetta – che questa situazione finisca qui, ci sono altre situazioni che vanno controllate, ma anche altre che riguardano le condizioni di reddito. Il Pip con lo yatch non può esistere. Sono oltre tremila, queste misure devono servire per i disoccupati non per chi le usa come copertura”. “Per qualche decennio la pubblica amministrazione ha pagato parte della criminalità organizzata. Non abbiamo paura nè delle molotov nè dei mafiosi che si inventano di essere poveracci. Non ci facciamo intimidire”.
Per il governatore anche per la Gesip, la partecipata del Comune di Palermo, in liquidazione che occupa 1800 persone, tra cui ex detenuti, dovrebbe “essere attuato uno screening” come quello avviato per gli ex Pip dalla Regione. “Sarebbe molto interessante – ha detto – fare uno screening come quello che abbiamo avviato”.
“Abbiamo scoperto che alcuni di questi Pip erano in galera quando si diceva che facevano parte dell’Emergenza Palermo e stranamente venivano inseriti negli elenchi di personale che lavorava in quel momento. Abbiamo scoperto che alcuni di loro, mentre erano in carcere, dicono che sono andati perfiono all’ufficio di collocamento a firmare la dichiarazione di disoccupazione. Qui si trova il senso di una truffa, in cui le responsabilità sono tante: delle associazioni a cui erano assegnate (queste persone ndr), che dichiaravano le ore di lavoro, di chi doveva controllare e non ha controllato, ma anche all’ufficio del Lavoro si è stati molto leggeri su questo”.
“Ci sono responsabilità di un sistema o che fa finta di niente o che ha paura – ha aggiunto – e che in qualche caso è complice. Aver mandato via 87 persone è un atto di giustizia perchè significa che le misure di sostegno al reddito le devono prendere i poveri, no chi ha lo yatch ed è mafioso ed entra in questi progetti per copertura politica, per dire che ufficialmente fanno un lavoro”.