La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS) rappresenta un’importante patologia dell’apparato respiratorio ed è caratterizzata dalla comparsa, durante il sonno, di ripetuti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori. Circa il 5% della popolazione occidentale è affetta da tale sindrome, quindi circa due milioni di italiani soffrono di apnee nel sonno ma solo una esigua minoranza è in terapia. Le conseguenze della sindrome delle apnee ostruttive notturne sono dovute al fatto che durante le apnee l’ossigenazione del sangue viene ad essere temporaneamente compromessa causando o aggravando patologie cardiache, cerebrovascolari o metaboliche. La frammentazione del sonno, inoltre, induce una serie di disturbi quali cefalea mattutina, sonnolenza diurna, ansia, irritabilità, depressione, astenia nonché difficoltà di concentrazione che spingono il paziente a rivolgersi allo specialista. La diagnosi si effettua mediate una polisonnografia notturna e la terapia prevede la somministrazione notturna di ossigeno a pressione positiva (CPAP) che ha lo scopo di mantenere pervie le vie aeree superiori durante il sonno. Presso l’Azienda Ospedaliera di Padova i pazienti affetti da OSAS vengono sottoposti ad un esame diagnostico molto accurato la “Sleep Endoscopy” che valuta le vie aeree durante il sonno e consente di individuare la sede anatomica responsabile del russamento e dell’apnea. Gli autori mediante la Sleep Endoscopy (esame diagnostico non invasivo) hanno individuato una forma di apnea conseguente ad uno spasmo delle corde vocali, mai descritta in letteratura. Il trattamento dello spasmo con una dose molto bassa di tossina botulinica ha risolto l’apnea. Lo studio, già presentato al congresso dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno, è stato pubblicato su un recente fascicolo della prestigiosa rivista Americana “The Laryngoscope” con il titolo “Sleep-related adductor Laryngeal dystonia causing sleep apnea, A sleep-related breathing disorder diagnosed with sleep endoscopy and treated with botulinum toxin”.
Il Dott Rosario Marchese Ragona responsabile dell’ambulatorio OSAS della Clinica Otorinolaringoiatrica del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ateneo Patavino ha coordinato lo studio cui hanno contribuito l’Istituto di Anestesia e Rianimazione, l’Istituto di Fisiopatologia Respiratoria, l’Otochirurgia, la Chirurgia Maxillo-Facciale, ed il Royal National Throat, Nose and Ear Hospital di Londra
L’apnea del sonno – ha spiegato il Dott. Marchese Ragona – se non diagnosticata e trattata può condurre anche a gravi conseguenze. La mia equipe, prima in Italia, ha introdotto nella pratica clinica la sleep endoscopy che ci ha consentito in questi anni di trovare idonee cure a numerosissimi casi di apnea nel sonno che giungono alla nostra osservazione.
Recentemente un’altro studio multicentrico sempre coordinato da Marchese-Ragona sul trattamento della disfagia nella SLA e pubblicato sulla rivista Neurology “ALS dysphagia pathophysiology: differential botulinum toxin response” è stato scelto dall’editor in Chief come articolo fra i più significativi (in focus) della rivista.