L’aumento delle temperature e l’assenza di manutenzione dei centri abitati aumenta la presenza di insetti parassiti come zanzare, pappatacci o zecche. Le amministrazioni comunali, infatti, nonostante vengano ogni anno sollecitate dall’Azienda sanitaria ad avviare già tra aprile e maggio i trattamenti larvicidi e a rimuovere dalle aree abitate le sterpi, a causa dei problemi di bilancio tendono a fare di necessità virtù garantendo gli interventi solo a maggio inoltrato o anche ad inizio estate. Interventi preventivi, quindi, che si trasformano in semplici modi per tamponare le situazioni di emergenza. Il problema non è solo di decoro urbano, quanto piuttosto di salute pubblica. I dati rilevati dall’Asp rispetto alla diffusione di patologie animali collegate a queste creature sono impressionati. Nel 2013 il servizio di Sanità animale dell’Azienda ha infatti ricevuto 292 segnalazioni di leishmaniosi animale – malattia diffusa da zanzare e pappatacci – e 149 casi di ricketsiosi, malattia diffusa invece dalle zecche. Tutti casi registrati su animali – soprattutto cani – a cui si aggiungono però anche 48 episodi di leishmaniosi cutanea umana, un caso di leishmaniosi virale e 27 casi di ricketsiosi tra esseri umani. Il centro con maggiori casi di leishmaniosi è stato Sciacca, con 99 casi animali e 10 casi umani (9 in forma cutanea e una sola in forma viscerale). Segue Favara con 39 casi animali e 4 casi umani nella forma cutanea e Agrigento con 25 casi animali e 4 casi umani – sempre in forma cutanea-.