censura2Censurati tre quadri del pittore sambucese Aldo Cacioppo, in mostra nella chiesa di Santa Caterina, durante i festeggiamenti della Madonna dell’Udienza, celebrazione molto attesa dal popolo di Sambuca di Sicilia.

Tre dei quadri della mostra dal titolo ‘Rifrazioni dinamiche della luce’ del pittore Aldo Cacioppo sono stati censurati proprio durante la ‘notte dei musei’ dal parroco di Sambuca, Don Lillo Di Salvo quando un turista, visitando l’esposizione si sarebbe ‘scandalizzato’ della nudità di tre opere, a tal punto da contattare la Curia di Agrigento e segnalare la questione. La Curia quindi avrebbe prontamente informato il parroco del comune agrigentino, e quindi l’artista Aldo Cacioppo che ha provveduto a nascondere le opere con dei teli bianchi ed una scritta in rosso ‘Censured’.

Il problema sarebbe sorto perché la Chiesa di Santa Caterina non sarebbe sconsacrata, quindi – in teoria – potrebbe essere ancora adibita a celebrazioni eucaristiche.

“Vi è una diatriba sulla consacrazione della chiesa – afferma l’artista Aldo Cacioppo – La curia dice di sì, l’amministrazione non ne é sicura, le vecchie amministrazioni dicono che sia la chiesa che il convento sono di proprietà del comune il quale negli anni passati ha anche speso soldi per interventi di restauro e non ha mai ricevuto alcun contributo da parte della Curia”.

Inoltre, come ci conferma lo stesso Cacioppo, negli anni passati, le sue opere sono già state esposte oltre che a Roma, ad Aprilia, e in molte città siciliane ricevendo, oltretutto, numerosi premi e riconoscimenti, anche nella Chiesa di Santa Caterina.

“Ho già esposto tre volte li dentro ed ho sempre fatto la richiesta al sindaco, mai al parroco – continua Aldo Cacioppo –All’interno della chiesa sono state allestite diverse mostre pittoriche e fotografiche e sono anche stati fatti convegni talvolta anche politici”.

La Chiesa in questione infatti dopo essere rimasta chiusa e dimenticata per più di vent’anni, non ha visto alcuna celebrazione ecclesiastica al suo interno, anzi dal giorno della sua riapertura è stata sempre utilizzata per svolgere riunioni, premiazioni. Per mesi ha ospitato la mostra “Luci dal Buio. Mafia e Antimafia. Immagini per un inventario”. Dunque tutto meno che celebrazioni eucaristiche.

“Quando mi ha stato riferito di coprire le opere, ho reagito con sdegno e stupore come penso tutti coloro che hanno visitato la mostra – afferma Aldo Cacioppo – Le chiese d’Italia sono piene di nudi, dalle figure allegoriche, agli angeli alle madonne che allattano il bambino”.

Tra le tre opere dello scandalo – “L’estasi di una menade”, “La scala di Giacobbe” – vi sarebbe anche la tela -”Rifrazioni dinamiche della luce”- una delle sue opere più note che dona anche il nome all’intera esposizione stessa, quindi un po’ come andare a visitare una mostra di Antonello Da Messina e non vedere ‘L’annunciata’.

“Persino la censura fatta secoli fa sul giudizio universale della cappella Sistina di Michelangelo in epoca recente é stata rimossa poiché si é finalmente capito che l’arte é libera espressione ed io in quelle immagini non ho fatto altro che riprodurre pittoricamente ciò che Dio ha creato. Da sempre la nudità e le formosità del corpo femminile rappresentano artisticamente la fertilità della donna fonte incessante di vita”.

Per quel che riguarda il “sacro”, nessun problema, ma la rappresentazione del “profano” insomma, ancora oggi crea qualche problema e qualche fastidiosa distinzione … ad ecclesiam.

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