L’attentato di Parigi contro la redazione del Charlie Hebdo e la successiva fuga con strenua resistenza, ha dimostrato come tre terroristi possano riuscire nell’impresa di mettere sotto scacco una capitale europea; probabilmente un migliaio questi esaltati potevano espugnare l’Eliseo e prendere la Bastiglia.
Sarebbe opportuno, prima di pensare alle contromisure, soffermarsi sull’identikit del nostro nemico. I guerriglieri islamici sono determinati, feroci, cinici e non hanno alcun timore di morire nel perseguire il loro obiettivo: terrorizzare e islamizzare l’Europa.
Se l’Occidente insisterà nell’immobilismo, presto o tardi resteremo travolti. L’Europa dovrebbe riprendere il controllo dell’Africa settentrionale (la Libia è divenuta incubatrice di terroristi e immigrazione clandestina) poi coadiuvati dagli Usa avviare una campagna militare contro il terrore nello Yemen (e in Arabia Saudita se necessario) e mettere la parola fine all’espansione dello Stato Islamico in Siria e Iraq.
Sarà indispensabile intervenire anche con truppe di terra; i bombardamenti mirati non sono risolutivi. Tuttavia, anche uno sforzo bellico di simili proporzioni rischierebbe di non essere definitivo ma quantomeno potrebbe arginare una possibile escalation di violenza a carico del Vecchio Continente.
Fabrizio Vinci vinci@usa.com