Nota del deputato regionale e sindaco di Porto Empedocle sul rigassificatore che dovrebbe sorgere nella città marinara: “Il rigassificatore a Porto Empedocle lo hanno voluto il governo nazionale e quello regionale, meglio: quattro governi nazionali e 3 regionali, tutti i sindacati confederali e tutta la deputazione regionale e nazionale della provincia. In qualità di sindaco ho accolto la proposta convintamente e ho lavorato per renderla possibile e per ricavare i massimi vantaggi per il comune di Porto Empedocle e per l’area vasta, una volta conclamata la sicurezza ed il basso impatto ambientale e non ho ragioni contrarie convincenti da sostenere. L’opera, oggi in serissimo forse, avrebbe costituito, per la provincia un ruolo di traino energetico, occupazione, produzione di valore (reddito, imposte, corrispettivo per servizi portuali).
Lo sviluppo turistico di Agrigento non solo non ne sarebbe risultato pregiudicato, ma ne avrebbe potuto ricavare benefici come dimostrano altre esperienze nel mondo. Lo sviluppo turistico di Agrigento, oggi del tutto al di sotto delle sue potenzialità, passa attraverso il recupero del suo centro storico, della sua cattedrale e del suo lungomare e la piena valorizzazione della valle dei templi. Attribuire al Rigassificatore ( che non c’è e non c’è stato) le colpe della cattiva politica turistica del passato, oltre che un evidente falso storico, significa assolvere pesanti responsabilità e precludersi una via d’uscita dallo stallo attuale. Come sindaco di Agrigento farei di tutto per avviare una nuova e più efficace politica turistica facendo pulizia e innovazione innanzitutto in casa nostra e armonizzando gli interessi della città con quelli dei territori confinanti. Ultima cosa piccola: come sindaco di Agrigento non farei nulla che possa avere a che fare con la procedura di costruzione del rigassificatore e delle condotte relative, attenendomi in questo rigidamente ai deliberati pregressi del consiglio comunale di Agrigento”.