In coincidenza dell’approvazione della Provvedimento sulla Buona Scuola, che si trascina dietro una scia di polemiche e di proteste, arriva in Piemonte una sentenza che rischia di creare non mochi problemi al Miur.
Lo annuncia Anief che ha patrocinato il ricorso di una docente immessa in ruolo nel 2007/8 con nove anni di precariato.
Dopo le centinaia di sentenze ottenute in tutti i tribunali Italiani per i precari della scuola e confermate da tutte le Corti di Appello, arriva la prima sentenza in Italia che riconosce a una delle tante migliaia di docenti immesse in ruolo negli ultimi anni, l’integrale ricostruzione di carriera che era costato alla docenete più di 20 mila euro.
La sentenza, ottenuta dall’Avv. G. Rinaldi di Biella, ma di origine Narese, insieme agli inseparabili colleghi W. Miceli e F. Ganci del Foro di Palermo, tutti legali ANIEF, che continuano a scrivere pagine importanti di giurisprudenza in materia di diritto del lavoro e di diritto scolastico, apre scenari apocalittici per il Miur.
Il principio di non discriminazione formatosi intorno alle sentenze relative alla direttiva 70/99 impone la valutazione immediata per intero del servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera del personale della scuola come ha ricordato, ancora di recente, la Commissione Ue in risposta all’ennesima denuncia di un cittadino italiano.
E finalmente arriva la prima sentenza del tribunale del lavoro di Torino sul primo di diversi ricorsi che il sindacato ha promosso nei tribunali italiani, contestando, peraltro, proprio il CCNL 2006-2009 firmato dagli altri sindacati rappresentativi.
Dopo la recente “batosta” della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre scorso e che ha indotto il Governo alle 100.000 assunzioni, questa Sentenza e quelle che seguiranno cade come un macigno sul Governo Renzi
L’avv. Giovanni Rinaldi, legale Anief del Piemonte e ad Agrigento, insieme alla Collega Avv. Maria Di Benedetto, estensore del ricorso e patrocinatore Anief dello stesso su tutto il territorio nazionale, sottolinea come la sentenza da un lato conferma l’orientamento consolidato sulla violazione della Clausola 4 dell’Accordo quadro sul Lavoro a tempo determinato concluso il 18.03.1999 ed allegato alla direttiva CEE 1999/70 dall’altro, e qui la novità più importante, è stata accolta la tesi per cui il divieto di discriminazione, nell’interpretazione consolidata del Giudice comunitario, essendo un principio di diretta applicazione negli ordinamenti nazionali, non necessita dell’emanazione di alcun atto delle istituzioni comunitarie, né può essere in qualche modo condizionato o ristretto nella sua portata da parte degli Stati membri.
Da ciò la disapplicazione della normativa nazionale, prevista e disciplinata dall’ dall’art. 4, comma 3, del DPR 399/88, dall’art. 485 della D.Lgs. 297/94 e dall’ art. 66 C.C.N.L. 04.08.1995, che consente ai docenti neo-immessi in ruolo di far valutare il servizio pre-ruolo al fine di ottenere l’inquadramento in una determinata fascia stipendiale in base alla complessiva anzianità di lavoro alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione, con una evidente limitazione “Al personale docente delle scuole di istruzione secondaria ed artistica, il servizio prestato presso le predette scuole statali e pareggiate, comprese quelle all’estero, in qualità di docente non di ruolo, è riconosciuto come servizio di ruolo, ai fini giuridici ed economici, per intero per i primi quattro anni e per i due terzi del periodo eventualmente eccedente, nonché ai soli fini economici per il rimanente terzo.[…] […].
Per tale Ragione la ricorrente immessa in ruolo nell’anno scolastico 2007/2008 ha recuperato subito i tre anni persi dopo la ricostruzione di carriera, ottenuto un risarcimento netto di 13.457,92€ per l’anticipo alla fascia 0-9 e un aumento mensile di € 452,97 invece degli € 257,52 corrisposti.
Appare pertanto evidente come la sentenza del legale Biellese, apra una voragine sui conti del Ministero.
L’Avv. Giovanni Rinaldi, sottolinea come la decisione interessa, solo ad Agrigento, più di 400 persone tra docenti e Ata, immessi in ruolo degli ultimi 11 anni con un periodo di pre-ruolo (anni di precariato) di almeno 4 anni. Si tratta di circa € 2.500.000 per il personale scolastico della Provincia di Agrigento
Dopo aver tutelato e garantito i docenti precari, l’ANIEF, ancora una volta, nonostante le critiche dei Sindacati Confederali, ottiene un successo che permetterà a tanti docenti oramai in ruolo, ma che per anni sono stati utilizzati con contratti a tempo determinato a vedersi riconosciuti tutti i loro diritti.
Ricorda, infine il Presidente Anief, Prof. Marcello Pacifico, come la sentenza non vale erga omnes ma soltanto per chi ricorre. E può ricorrere tutto il personale della scuola neo-immesso in ruolo dal 2002/3 con più di quattro di servizio pre-ruolo, con effetti di rideterminazione dei gradini stipendiali per tutto il decennio successivo fino al blocco del 2012/3, e permanenti fino a fine carriera.