In un luogo dove i parchi sono centri di raccolta indifferenziata, le strisce pedonali servono per parcheggiarci sopra, i segnali vengono rubati, ma non per essere portati a casa ma per metterli in un’altra via, dove milioni di litri di acqua prelevati da pozzi abusivi , vengono ( dicono) buttati in fognatura, dove il percolato è solo succo di spazzatura e dove una zona artigianale diventa un centro sportivo e un centro sportivo diventa una discarica, ci poniamo una serie di domande. Oggi vogliamo farne una e specificatamente a proposito della zona artigianale. Premesso che va il dovuto ringraziamento alle tante persone per bene che con la loro presenza hanno consentito che la zona rimanesse integra  o parzialmente integra , piuttosto  che diventare un centro Rom o una discarica, la domanda è : ma a che punto è la zona artigianale? O meglio cosa è accaduto dopo la presentazione dell’ennesimo bando? Quanti imprenditori hanno aderito? Che tipo di programmazione è stata stilata per questi capitani coraggiosi che intendono investire in questo territorio? A noi ci è dato sapere   il silenzio assoluto e da quelle che sono le indiscrezioni anche gli stessi partecipanti al bando sembrano essere allo scuro dello stato dell’arte. Ora a prescindere dalla situazione fin qui descritta, non sarebbe il caso che si facesse una precisa informazione su quanto è accaduto dopo l’ultimo bando proposto? Non sarebbe il caso di prevedere una pianificazione del tutto per mettere questi imprenditori coraggiosi o incoscienti ( fate voi) nelle condizioni di potere programmare la loro iniziativa imprenditoriale legata alla realizzazione di strutture presso quell’area? Mi spingo oltre( ma sono impazzito)… non sarebbe il caso di iniziare a pensare dove le diverse migliaia di persone che hanno fin qui usufruito di quell’area come fosse un vero centro sportivo  dopo potranno continuare a esercitare l’attività ludico/sportiva in assenza di quello spazio? Nulla è mai esistito al mondo se non prima di essere stato immaginato … come immaginiamo si debba evolvere questo paese  fuori le mura di San Domenico?

Cesare Sciabarrà