Siamo sicuri che i veri violenti non siamo noi? Voglio iniziare questo pezzo con questa domanda riferendomi all’episodio accaduto l’altro giorno che ha visto una colluttazione tra un vigile urbano e un signore andato in escandescenza, minacciando e gridando in evidente stato di alterazione. Da li a poco tutti a puntare il dito a chi sottolineando inefficienze, denunciando torbidità, difendendo diritti , istilla odio e violenza verso chi ci amministra. Bello, strategicamente la manna dal cielo, per gente che non parla da due anni sulle tante interrogazioni fatte, su fatti e misfatti consumati in questa città. E allora, dagli all’untore. Giornalista da strapazzo, terrorismo mediatico, istigatore di violenza. E allora preoccupato di essere diventato il mostro dalle sette teste ho approfondito la questione riguardante il povero uomo protagonista di questa vicenda infelice. Prima di andare avanti sono d’obbligo due precisazioni: intanto la mia personale vicinanza al vigile urbano rimasto contuso e poi la condanna di qualsiasi forma di violenza a prescindere dalle motivazioni. Ora posso andare avanti. Quanti di noi conosco la situazione in cui vive quell’uomo protagonista negativo di questo fatto? Quanti di noi sanno quante volte quell’uomo ha chiesto di essere ascoltato, ricevuto, di avere quell’ attenzione minima che uno stato sociale ( e non mi riferisco al gruppo musicale) deve dare ad ogni cittadino? Nessuno di questi ben pensanti ha mai trovato un solo minuto da dedicare al disagio di questa famiglia, che vivono in una abitazione fatiscente, tra sporcizia e topi, senza alcun reddito. Troppo impegnati … ma troppo impegnati a fare cosa? Anche tra un aperitivo e un altro avreste potuto ascoltarlo, capire come si sarebbe potuto aiutare. Invece nulla, il niente, l’indifferenza. Per la serie non esisti, non sentiamo la tua voce. Io ho ascoltato la disperazione della signora ( la moglie) che mi ha chiesto un aiuto che io non sono in grado di dargli purtroppo, se non quello di ridare loro dignità attraverso questo mio pezzo . Ho cercato di capire il perché di quel momento di follia. Assessorato ai servizi sociali, quali sono questi servizi? Solo progettini ( capisci a me) dove in qualche modo vi sono argomentazioni più interessanti? La vicenda di Foro Boario, per citare un altro caso di indiffernza, dove in barba a qualsiasi sensibilità, si portavano quintali di spazzatura di indifferenziata sotto la finestra di una famiglia di quattro persone, in una abitazione già fatiscente e con problemi di sicurezza, non ha avuto lo stesso epilogo, perchè il sottoscritto, il distributore automatico di odio, cioè io, è intervenuto con i suoi servizi e i suoi articoli e le sue denunce ( denunciando azioni illecite e fuoriuscita di percolato ) perchè anche in quel caso si era adottato l’atteggiamento di totale indifferenza al problema più volte sollecitato. Ora volere intepretare la parte della verginella di Bentivegna… mi pare un pò eccessivo…. Bene , se la città di Canicattì inizia a mal sopportare questo silenzio da parte di chi ci amministra, questa indifferenza, questo non sentirsi in dovere di dare spiegazioni su acqua, luce, spazzatura, assistenza ai più deboli, e tanti altri importanti argomenti, figuratevi un uomo che con la sua famiglia vive uno stato di difficoltà come interpreta questo cazzo di silenzio. E allora ha trovato il modo più sbagliato, forse l’unico a sua disposizione , per farli parlare: la violenza. Ma in realtà nulla è quel cazzotto nei confronti dell’indifferenza con cui è stato trattato quest’uomo , che ad un certo punto ha pensato che questa società fosse più predisposta a difendere i cani randagi che la sua famiglia. Perché in questo mondo il randagismo ha mille declinazioni…. Ora tornate ai vostri cocktail… lo spettacolo è finito.
Cesare Sciabarrà