Non vi è parola più pronunciata in questo momento della parola “RILANCIO!!!”. Annunciato in tutte le salse o forse no, detta a bassa voce, o meglio detta ma a metà. Ma facciamo un passo indietro. I protagonisti di questa vicenda sono, un sindaco, il suo partito e due anni di amministrazione (?). Attori non protagonisti: prebendari, giannizzeri, cacciatori di dote e possessori di voti.
Tutto ha inizio alla fine dei due anni di amministrazione Di Ventura, quando accortisi che nulla era cambiato, se non in peggio ( dicono quelli dell’opposizione), inizia a farsi spazio un’altra parola “ mozione di sfiducia” . Ma i numeri sono impietosi e pur facendo riferimento alla logica matematica, poco hanno di logica in questa occasione. E così sono i 5 stelle, che senza aspettare il “pronti , via” a detta di alcuni, presentano la mozione. Trenta punti trenta, la sintesi di un disastro amministrativo. Disattenzioni, torbidità, inefficienze, insomma un susseguirsi di fallimenti a detta dei pentastellati , a cui fanno eco solo due consiglieri Alaimo e Lo Giudice, vicini alle posizioni di Paci.
Nel frattempo un susseguirsi di riunioni prima del partito a cui fa riferimento il primo cittadino e poi riunioni di maggioranza. Nulla trapela da queste riunioni, se non un mesto comunicato in chiave sovietica ( è una battuta) che annuncia un fantomatico “RILANCIO”. Da quel giorno nulla più ci è dato sapere, come quando i rapitori dopo la prima richiesta smettono di comunicare con la famiglia. Ma al netto della ricostruzione se vogliamo romanzesca, ci sono elementi mancanti in questo racconto. Ad esempio non vi traccia di un programma, anche farlocco, di questo fantomatico “rilancio”. Non ci è dato sapere se il concetto di “RILANCIO” sia da ricondurre ad un lancio precedente andato a male o a chissà cosa. Non ci è dato capire se le riunioni abbiano avuto come tema il rilancio della comunità, piuttosto che aspirazioni di rilanci personali.
Come se non bastasse arriva un’altra notizia; l’opposizione si riunisce per scrivere loro , di loro pugno un’altra mozione di sfiducia non a corredo di quella dei 5 stelle, ma ne annuncianouna più corposa, più strutturata, politicamente blindata dicono alcuni. Nel frattempo il partito del Sindaco chiede lumi…. Che si fa? Stiamo ancora a pettinare le bambole? Si chiedono i probiviri del partito….Dall’altra ala della maggioranza invece sembrano arrivare precise richieste …. “Questa parte della maggioranza deve essere più rappresentata all’interno di questa giunta” sembra essere il diktat per evitare che all’improvviso ci si accorga che tutto sommato una bella “mozioncina” potrebbe anche starci. In tutto questo rincorrersi di voci, riunioni, richieste, mozioni, sfiduce e “panini ca meusa”, il paese continua la sua discesa a freno a mano tolto verso una pluralità di problemi non solo mai risolti, ma mai affrontati. In questi casi la soluzione sta nelle frasi fatte: “ chiuso un Cam , se ne fa un altro” “ munnu ha statu e munnizza è” Etc etc…
In tutto questo girone politicamente dantesco, aleggia come un corbo, ops scusate, un corvo dalle mille teste, lo spettro del dissesto. Guai a chiamarlo “dissesto” . Si chiamerà “ riequilibrio di bilancio” Perché si è scoperto che con il prefisso “RI” le cose prendono un altro sapore. “RIlancio” RIequilibrio” “RImpasto”. A volte basta un piccolo suffisso per cambiare il mondo… Tutto ciò in un assordante silenzio che sembra annunciare un enorme boato……o una scoreggia.
Cesare Sciabarrà