La Sicilia è una meta di turismo, nazionale e internazionale, che richiama ogni anno numerosi visitatori grazie alle proprie bellezze naturali, artistiche, storiche, e grazie anche a un patrimonio enogastronomico che l’ha resa famosa in Europa e in tutto il mondo.
I dati e le statistiche confermano questa attenzione dei turisti verso l’isola.
Soltanto nel 2018, infatti:
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è cresciuto il flusso turistico di 2,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente di riferimento
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sono stati oltre 430 mila i pernottamenti in più rispetto al 2017
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l’incremento del flusso è stato dell’1,5 per cento negli alberghi e dell’8,9 per cento nelle strutture di tipo extra-alberghiero
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il turismo straniero ha superato quello proveniente dalla penisola (7,6 milioni sono stati i turisti stranieri, contro i 7,4 milioni dei residenti in Italia.)
A sostenere questi dati c’è la crescente attenzione verso le strutture di tipo extra alberghiero che, stando ai numeri, negli ultimi 5 anni si sono moltiplicate in modo importante (da 20 a 80), così da amplificare un’offerta turistica già ricca e così da proporre ai visitatori esperienze sempre nuove. L’Osservatorio sul Turismo delle Isole Europee (OTIE), parla nello specifico, di una crescita del comparto pari al 35 per cento nel periodo suddetto di riferimento, con un incremento del 30 per cento dei pernottamenti. L’hotel subisce dunque la concorrenza di tali strutture, che permettono un avvicinamento più autentico alle peculiarità del territorio, grazie anche alla valorizzazione, in tal senso, di vecchie dimore storiche.
Non a caso le tipicità sono al centro della promozione di un territorio ricco di bellezze artistiche e naturali, ma anche di prodotti di eccellenza per quanto riguarda la tavola e l’artigianato locale.
In tal senso hanno fatto discutere alcune proposte, come quella della possibile riapertura di un casinò nei pressi di Taormina, per incentivare il lavoro e il flusso turistico. Se è vero che negli anni Sessanta l’esperienza del casinò di Villa Mon Repos ha visto passare vip, attori di Hollywood e celebrità, vero è anche che oggi il settore, pur ancora rilevante negli interessi degli italiani, deve concorrere con l’ampia offerta dei migliori casinò online (con un aumento di 18 punti percentuali del comparto soltanto nell’ultimo anno, secondo Agimeg), oltre a non rappresentare – nell’opinione di alcuni – lo spirito con il quale i turisti si approcciano a visitare il territorio, scelto prevalentemente per il suo patrimonio storico, per le sue bellezze barocche, e per molte altre attrattive di tipo culturale.
Motivo per il quale gli operatori si stanno impegnando, nella promozione dell’isola a livello turistico e nella formazione di nuove figure professionali addette alla ricezione.
Tanti nuovi modi per valorizzare il turismo in Sicilia
Un esempio importante di questa tendenza è la formazione di esperti nell’accoglienza turistica, capaci di intercettare al meglio, e in linea con l’innovazione tecnologica di questi tempi, le esigenze dei visitatori che scelgono la Sicilia come meta delle proprie vacanze.
Non a caso, secondo i risultati pubblicati dalla Fondazione Agnelli nell’ambito della ricerca Eduscopio 2019/2020, in Sicilia e in provincia di Palermo uno degli istituti migliori è l’ITE (Istituto Tecnico Economico Turismo) di Gangi, che propone anche esperienze formative legate alla scoperta delle ricchezze del territorio, in senso culturale ma anche naturalistico e gastronomico, comprese anche quella dell’orto didattico, le “giornate ecologiche” e i progetti di scambio interculturale.
Non mancano corsi di formazione professionale nel settore turistico e alberghiero promossi anche dalla regione Sicilia, alcuni con un certo grado di specificità, come il “Corso per prenotazioni aeree Gds/Crs” svoltosi a Catania, quello di Canicattì destinato agli aspiranti operatori di marketing turistico, e quello di Cinisi (Palermo) per formare gli operatori turistici, con tanto di moduli dedicati, oltre che ai beni culturali del territorio, anche alla conoscenza delle lingue straniere e alla normativa di settore.
E, dal punto di vista invece dei privati e delle aziende, non mancano importanti riconoscimenti all’impegno di chi si dedica alla promozione del turismo in Sicilia attraverso la propria specifica attività. Quindici, in particolare, i premiati da UnionCamere Sicilia, per la propria capacità di unire l’innovazione e il turismo: dal Plaza Hotel di Catania a Tuxiare di Trapani (una società agricola specializzata nei tour botanici), passando per le Cantine Pellegrino di Marsala e per “La Timpa” di Ragusa, primo mulino ad acqua della città, restaurato nel rispetto della propria attività originaria.