E’ finalmente arrivata la tanta attesa relazione di inizio mandato da parte del neo Sindaco di Canicattì . Ma proviamo a spiegare ai non addetti lavori in cosa consiste questo importante documento: la relazione di inizio mandato è prevista e disciplinata dall’art. 4-bis del DLgs. n.149 del 06/09/2011 approvato dall’allora ‘governo Monti’. La norma stabilisce che i comuni sono tenuti a redigere una relazione di inizio mandato, volta a verificare la propria situazione finanziaria e patrimoniale e la misura dell’indebitamento.
Essa è finalizzata a garantire il coordinamento della finanza pubblica, il rispetto dell’unità economica e giuridica della Repubblica ed il principio di trasparenza delle decisioni di entrata e di spesa. La relazione è predisposta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale ed è sottoscritta dal sindaco entro il novantesimo giorno dall’inizio del mandato. Qualora ne sussistano i presupposti, e sulla base delle risultanze della relazione medesima, il sindaco neo eletto, può ricorrere alle procedure di riequilibrio finanziario previste dalla normativa vigente.
Fin qui la definizione tecnica della relazione. Ma cosa ci racconta il primo cittadino della città dell’Uva Italia a proposito dello stato di salute in cui ha trovato la città che si è candidato ad amministrare per i prossimi cinque anni? Non ci racconta nulla che già non sapevano e che si è ampiamente affrontato in quel famoso consiglio comunale del 21 settembre 2021 durante il quale la Posizione organizzativa dell’ufficio finanziario , la dott.ssa Meli annunciava senza mezzi termini l’unica via d’uscita: il dissesto !!!
A questo faceva eco il Presidente dei revisori dei conti , il quale invitava, utilizzando un termine gentile, il consiglio comunale a prendere atto della situazione. Anche il commissario ad Acta della Regione Sicilia dott. Cocco aveva dato un termine perentorio di 45 giorni entro i quali sarebbe stato necessario da parte del consiglio comunale , prendere una determinazione. Il precedente consiglio comunale, invece preferì quatto quatto , lelle lemme, aspettare in silenzio la scadenza del mandato, per passare la palla avvelenata al nuovo consiglio comunale.
Il nuovo consiglio comunale, la cui maggioranza verte su un numero robusto di consiglieri, sembra poco interessato all’argomento tranne a uno sparuto gruppo di consiglieri di opposizione, che hanno provato attraverso un consiglio comunale straordinario, puntualmente boicottato , a chiedere lumi sulla situazione finanziaria dell’Ente, al fine di potere prendere delle determinazioni come da suggerimento del commissario Cocco prima e dei revisori dei conti dopo. Dopo l’accaduto anche il Presidente del Consiglio ha provato a porre alcuni interrogativi sulla situazione patrimoniale del comune, senza effetti degni di considerazione. Ieri abbiamo preso visione delle 28 pagine di relazione che al di là della presenza di periodi mancanti dal punto di vista del lessico narrativo, abbiamo trovato la relazione un documento privo di qualsivoglia visione futura e di eventuali soluzioni da adottare.
Vi è, nelle considerazioni finali, la consapevolezza di squilibri strutturali e criticità per la ratifica del Piano di Riequilibrio Finanziario, presentato nel 2019 dall’amministrazione Di Ventura ed ancora al vaglio della Corte dei Conti e del Ministero degli Interni, che definiscono in maniera eufemistica “ non trascurabili”. Ci fanno altresì sapere che dalla data di presentazione della relazione in questione , si hanno a disposizione altri 60 giorni per presentare la rimodulazione del piano e che, per effetto del DEF tale rimodulazione può essere “dilatata” a 120 giorni dal 31 gennaio. E che porterebbe di fatto al 31 maggio i termini di presentazione (e chissà a quando l’approvazione o la bocciatura…) Insomma, una legge che si rende “complice” del disastro finanziario.
Detto questo , la relazione conclude dicendo che l’amministrazione sta valutando l’opportunità di avvalersi della rimodulazione del piano di riequilibrio con riferimento ad azioni nei confronti di bilanci di previsione oramai ampiamente più scaduti di una mozzarella andata a male. Cosa si sta tentando realmente? Si sta tentando di allungare l’agonia di un soggetto clinicamente morto, nella speranza non tanto della ripresa , ma nella sua resurrezione. I laici troveranno tutto questo alquanto bizzarro, agli uomini di fede non rimane che pregare.