I consiglieri di minoranza Cesare Sciabarrà (Cesare Sciabarrà Sindaco), Liliana Marchese RTgona e Giuseppe Lalicata (Fratelli d’Italia), Gianluca Cilia (Onda) e Diego Ficarra (Forza Italia) hanno presentato una “lettera aperta” alle autorità cittadine tra cui il Sindaco e il “Commissario ad acta” G.Cocco con la quale, dopo aver effettuato una puntuale e attenta ricognizione dei carteggi riferentisi alla richiesta, chiedono ai destinatari quali possano essere i provvedimenti da adottare alla luce della drammatica situazione in cui riversano le casse del Comune.
Con dovizia di particolari e “documenti alla mano” venfono rappresentati i passaggi che sono stati fin qui percorsi, mettendo in evidenza gravi inadempimenti e fatali errori che sembrano condurrea d un inavitabile crac le finanze cittadine.
Si aspettano che le Autorità preposte si facciano carico di esperire tutti i passaggi istituzionali per informare la cittadinanza, laddove esistano, sulle azioni da intraprendere negli interessi di Cittadini, Creditori, dipendenti comunali e comunità finanziaria.
Oggetto: Lettera aperta
I sottoscritti: SCIABARRA’ Cesare – MARCHESE RAGONA Liliana – LALICATA Giuseppe – CILIA Gianluca – FICARRA Diego
a:
Rag. Vincenzo CORBO
Sindaco della città di Canicattì
Prof. Domenico LICATA
Presidente del Consiglio Comunale
Consiglieri Comunali
Dott. Giovanni COCCO
Commissario ad Acta Regione Sicilia
D.ssa Cinzia CHIRIELEISON
Segretario Comunale
D.ssa Carmela MELI
responsabile Servizi Finanziari
Dr. Calogero Sclafani
Presidente del Collegio dei Revisori
e, p.c.:
agli ORGANI DI STAMPA
a tutta la CITTADINANZA
Nella qualità di Consiglieri Comunali di questa città sottopongono all’attenzione di tutte le Istituzioni Cittadine questa lettera aperta quale atto di carattere politico, affinché le stesse, analizzando tutte le implicazioni e le documentazioni a supporto, prendano atto della gravissima e perdurante situazione finanziaria che attanaglia la Città.
CRONOLOGIA
2018:
11 dicembre: il Consiglio Comunale delibera l’adesione al piano di riequilibrio pluriennale presentato dalla Giunta Di Ventura (All.1)
2019:
30 marzo: il Consiglio Comunale approva il piano di riequilibrio (All.2)
2021:
14 gennaio: si insedia il Commissario ad acta” G.Cocco a seguito della mancata approvazione del rendiconto 2019 (All.3; All.19)
15 aprile: il Consiglio Comunale approva il rendiconto emendato per il 2019. (All.4)
8 giugno: La Giunta Municipale delibera, con atto definito “di mero indirizzo politico” le “gravi criticità finanziarie e difficoltà nella predisposizione del bilancio di previsione” (All.5)
21 settembre: il Consiglio Comunale si riunisce per approvare il piano triennale delle opere pubbliche. In realtà si arena sull’impossibilità di trovare strumenti ordinari per ripianare lo squilibrio di bilancio (All.6).
26 ottobre: si insedia l’amministrazione Corbo
7 dicembre: Il Commissario Cocco si insedia come Commissario ad acta anche per l’approvazione del consuntivo 2020 e del bilancio di previsione 2021-2023 (All.7, All.8)
20 dicembre: su richiesta di 5 Consiglieri di opposizione si celebra un consiglio comunale straordinario (All.11)
30 dicembre: Le Camere approvano la Legge di Bilancio 2022 n. 234.
2022:
24 gennaio: il sindaco Corbo presenta la relazione (finanziaria) di inizio mandato (All.12)
25 gennaio: il commissario ad acta G.Cocco notifica all’amministrazione il sollecito per l’approvazione del consuntivo 2020 e del Bilancio di previsione 2021-2023 (all.9 e all. 11)
IL CONTESTO GENERALE
A distanza di pochi mesi dall’insediamento della nuova amministrazione e della nuova consiliatura nella nostra Città, si rende necessario descrivere, con dovizia di particolari e supporto di documentazione specifica, il complesso e preoccupante quadro economico/finanziario in cui la stessa versa.
O forse “riversa”, dal momento che gli squilibri finanziari della città sono assunti a “costante” negli ultimi tre lustri.
Per economia di spazi eviteremo di allontanarci troppo nel tempo, ma prenderemo i passi da quel “Piano di riequilibrio economico e finanziario” predisposto dall’amministrazione Di Ventura al Civico Consesso dell’ 11/12/2018 (All.1) e approvato in via definitiva all’unanimità dai Consiglieri il 30 marzo 2019 (All.2).
Tale Piano metteva in risalto le gravi difficoltà generatesi per effetto di:
– una mole imponente di debiti “fuori bilancio”. Ossia debiti da partite contabili imprevedibili (benchè la loro accurata analisi mette in luce una tutt’altro che imprevedibile genesi).
– Altri debiti derivanti da gestioni che vengono definite “arretrate”, ossia poste in essere dalle precedenti amministrazioni.
I debiti “fuori bilancio”, la cui ricognizione risulta ancora in atto, supereranno, alla luce dei successivi riaccertamenti, il valore di 14 mln di euro. L’intero piano supera la soglia dei 25 milioni senza tener conto dei citati riaccertamenti. E se allo stesso si sommano gli “squilibri” emersi nel rendiconto del 2019 (All.13) la cifra si proietta oltre i 35 mln di euro!
La legge stabilisce schemi contabili e disciplinari molto rigorosi per usufruire delle moratorie richieste con la ratifica del piano di “riequilibrio” da parte degli Organi di controllo ad esso preposti, ossia la Corte dei Conti e il Ministero degli Interni (di concerto col MEF).
E consente allo stesso tempo di ottenere un prestito a condizioni particolari, definito “fondo di rotazione” (Art.243 TUEL) allo scopo di appianare i debiti fuori bilancio, evitare che tali partite possano trasformarsi in atti esecutivi che aggraverebbero in maniera cospicua l’ammontare del debito.
Tale fondo, a cui l’amministrazione Di Ventura è ricorsa, è stato già erogato nella misura del 50% del suo ammontare complessivo di euro 10.716.600,00 (ossia euro 300 per ogni cittadino residente) senza che tale piano abbia ancora ricevuto ratifica dagli organi competenti nonostante siano trascorsi quasi tre anni dalla sua presentazione (chiedendo fin d’ora alle competenti Autorità di verificare la puntuale destinazione di scopo di tale stralcio di prestito in ottemperanza ai vincoli di legge per cui la cifra è stata erogata).
L’analisi del citato piano che, si ricordi, è stato redatto e deliberato in era pre-covid, evidenzia un complesso di azioni, alcune delle quali palesemente irrealizzabili, che strozzano e deprimono per un ventennio le attività di ordinaria amministrazione della città.
L’attuale sindaco ha anche palesato all’interno del suo programma elettorale alcune azioni in piena contraddizione con quanto preconizzato dal piano di riequilibrio. Tra tutte va citata la stabilizzazione a orario pieno degli oltre 100 dipendenti comunali attualmente part-time, stante che nel medesimo piano di riequilibrio sia prevista una riduzione del costo dei dipendenti pari a circa 10 mln di euro in 20 anni (ossia circa 500 mila euro all’anno). Appare del tutto inconciliabile (e quindi impossibile) destinare risorse in aumento per il personale in considerazione della previsione indicata nella sezione 2 allegata alla citata delibera consiliare di approvazione del PRFP del 30/03/2019 (All.2) nonché alla luce dei vincoli previsti dalla legge per accedere al Piano di riequilibrio.
La presentazione di un piano di riequilibrio (qualcosa che potremmo paragonare al c.d. “concordato preventivo” di un’azienda privata) congela gli atti esecutivi in corso ed offre la possibilità di transare i debiti a condizioni, appunto, migliorative.
Ma, si sa, per pagare i debiti è necessario aver credito. E per aver credito bisogna presentare al mondo finanziario un piano che indichi gli strumenti per farvi fronte.
Tagli alla spesa corrente (personale, manutenzioni, consumi, oneri finanziari, ecc.) e maggiorazione delle entrate (incremento delle aliquote fiscali a carico dei cittadini, miglioramento delle performances nell’incasso dei crediti e, soprattutto, delle imposte, riduzione della massa dei crediti di “dubbia esigibilità”).
Gli “anni COVID” hanno, inoltre, contribuito ad aggravare il contesto sia per la contrazione delle basi imponibili (contrazione dei volumi e dei fatturati) sia per l’aumento della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà (e quindi potenzialmente incapace di far fronte al maggior carico tributario).
Ne discende che l’accantonamento in bilancio del “Fondo crediti di dubbia esigibilità”, prevista dal Legislatore come voce di bilancio destinata a rimanere stabile negli anni successivi alla sua istituzione, in realtà ha manifestato la tendenza ad accrescersi anche a causa dell’errata attribuzione degli stessi sui rendiconti che si sono susseguiti a partire dal 2016.
Ma cosa è realmente successo a Canicattì dal 2015 al 2019? Perchè il fondo si è dilatato in maniera così eclatante? Probabilmente le ragioni vanno ricercate in una errata interpretazione delle norme di legge che hanno generato l’attribuzione di accantonamenti insufficienti poiché in fase di bilancio consuntivo la percentuale accantonata veniva equiparata a quella indicata nei bilanci di previsione.. Fatto che invece è in palese contrasto con la necessità di armonizzare la finanza pubblica e, soprattutto, come chiaramente indicato dal D.LGS. 118/2011 e successive modificazioni e integrazioni. E, si sa, attribuire liquidità inesistente favorisce una spesa di cui non esiste la relativa provvista.
Non solo.
La nostra città, atavicamente abituata a spendere più di quanto sia capace di introitare, aveva già esasperato il carico fiscale e parafiscale ai cittadini mediante l’adozione delle massime aliquote di addizionale IRPEF, IMU, TARI-TASI e che un eventuale maggior gettito di tali tributi avrebbe potuto aver luogo soltanto con l’affinamento degli accertamenti.
Al punto che fin dall’adozione del piano di riequilibrio Di Ventura il paventato aumento delle aliquote di fatto non è arrivato, essendo già al massimo edittale.
Fin qui la parte “colposa” nella gestione. Ma la sensazione che si sia andato oltre, con azioni di disinvolta finanza pubblica, non è affatto peregrina.
Ci troviamo gravati di costi come, per esempio, la corresponsione del capitale sociale di “Dedalo Ambiente” che sarebbero potuti essere evitati se la politica non avesse sopravanzato la diligenza del buon padre di famiglia; senza considerare il milionario contenzioso con la stessa, il cui fallimento rende pressochè impossibile ogni tentativo di recupero (All.17; All.19).
O i costi stratosferici di un organismo partecipato, come il consorzio “Tre Sorgenti”, non in grado di generare la marginalità indispensabile per coprire i costi organizzativi. Al punto che l’allora presidente della Tre Sorgenti Vincenzo Corbo (oggi sindaco della città) metteva in mora i comuni inadempienti (tra cui Canicattì) affinché rientrassero nelle partite debitorie verso il Consorzio.
E come non citare le partite in sospeso con Girgenti acque? La stessa ha lungamente sfruttato i nostri contatori della corrente, il nostro personale e i nostri mezzi fino ad accumulare un debito per oltre un milione di euro. Che non possiamo recuperare perché fallita nel 2021. Mentre la “Banca Sistema”, factor della Girgenti Acque, ci incalza per una somma simile (guarda caso…) corrispondente ad altrettante fatture per forniture a carico della città e dalla stessa anticipate nella forma “PRO SOLUTO” (all.14; all. 14bis), ossia con la cessione di ogni diritto al factor e senza possibilità di opporre allo stesso i crediti vantati verso l’emittente.
O ancora le dispendiose fatture sui rifiuti ingombranti incassate, dopo cospicuo aggravio di spese legali, dalla OMNIA SRL (all.15) per abnormi quantitativi di tali rifiuti, del tutto anomali se rapportati alla storica produzione di tale categoria di rifiuti dalla popolazione canicattinese.
O il contenzioso in atto con la “BANCA FARMAFACTORING” creditrice, per effetto di cessione (anch’essa PRO SOLUTO come da scrittura privata autenticata presso notaio) delle fatture emesse dal raggruppamento di imprese fornitrici di energia elettrica (non pagate alla naturale scadenza senza apparente giustificazione) (All.16; all. 17bis).
Questi sono solo alcuni esempi di anomalie. Anomalie che hanno seriamente minato il sistema finanziario della città e che oggi fanno tremare i capisaldi della nostra finanza pubblica.
Ma a valle di questo quadro a tinte fosche che caratterizza i nostri conti ci sono elementi di inefficienza atavica e incancrenita che hanno minato la capacità di far cassa.
E non intendiamo riferirci soltanto all’inadeguatezza nei sistemi coattivi di esazione, ma anche a quelle entrate che si sarebbero dovute concretizzare per l’accertamento delle violazioni del Codice della Strada, di fatto inesistenti, o del rilascio di concessioni come i varchi, i passi carrabili, il suolo pubblico, o per effetto della concessione delle aree a strisce blu, il cui apporto è ben misero se confrontato al sacrificio sopportato dalla popolazione, asfissiata dalla loro presenza e dalla solerzia degli accertatori, o ancora per la mancata esazione dei canoni di locazione dei numerosi immobili locati a soggetti privati o commerciali o per il rilascio delle aree adibite alle attività commerciali (mercatini, ambulanti, ecc.).
Ma parliamo di numeri.
Parliamo del numero iperbolico scaturito dal riaccertamento dei c.d. “crediti di dubbia esigibilità” e da ulteriori debiti fuori bilancio emersi dallo schema di rendiconto così come emendato nel corso della seduta del 15/04/2021 (all.4) per i quali il commissario “ad acta” dr. Giovanni Cocco chiede, senza ottenere risposta, di conoscere quali mezzi la civica amministrazione intendesse utilizzare per ripianarli nel termine perentorio di 45 giorni dalla deliberazione (all.20).
La cifra “monstre” di 9.535.508,96 quale disavanzo dell’esercizio 2019, evidenziata anche nella celebrazione del C.C. del 21/09/2021 (All.6) nonché nella “segnalazione ai sensi dell’art.153 c.6 del TUEL” a firma della d.ssa Meli datata 01/10/2021 (All.18) e ripresa dal commissario Cocco il 25/01/2022 con nota prot. n. 3021 (all.11) non potrà che dilatarsi ulteriormente alla luce delle cifre attese nei rendiconti 2020 e 2021.
I sacrifici dei cittadini, costretti a sopportare un carico fiscale asfissiante, non hanno permesso in alcun modo un principio di riequilibrio dei conti, e la sommatoria tra l’indebitamento indicato nel piano di riequilibrio ventennale e il disavanzo di cassa attestato sul rendiconto emendato del 2019 lasciano ben poche possibilità di intraprendere un percorso che possa fare intravedere una gestione virtuosa e una ripresa verso la normalità.
SCOPI E FINALITA’ DI QUESTA LETTERA APERTA.
Con questa lettera i sottoscritti consiglieri, impegnati nella ricerca di ogni soluzione che possa salvare la Città (a condizione che ogni azione sia compatibile con la buona amministrazione), intendono sottoporre a tutti gli organi destinatari della stessa un quadro quanto più possibile dettagliato e realistico della situazione finanziaria dell’Ente che possa essere d’ausilio ai destinatari della stessa. E che allo stesso tempo si prevengano soluzioni impercorribili a danno della cittadinanza, dei creditori, dei dipendenti e delle future generazioni sulle quali si sta scaricando il fardello di anni di inettitudine e irresponsabilità amministrativa e il cui perdurare (anche attraverso l’esercizio provvisorio del bilancio) ha stimolato la produzione di provvedimenti finanziari irrituali e senza le adeguate provviste, dal momento che l’ultimo bilancio validamente approvato risale a ben due anni fa.
In conclusione, diciamo a tutti i destinatari alla luce della presente missiva:, che
DA OGGI “NON POTETE NON SAPERE”.
Allegati:
All.1_delibera_CC_11_12_2018
All.2_CC_N.22_DEL_30_03_19_293_
All.3_CC_N.59_DEL_08_04_2021_1085_-2(1)
All.4_CC_N.66_DEL_15_04_2021_1000_-1
All.5_GM_N.93_DEL_08_06_2021_1496_
All.6_CC_N.126_DEL_21_09_2021_2589_
All.7_Approvazione bilancio previsione 2021_2023 Insediamento commissario ad acta
All.8_approvazione rendiconto di gestione esercizio 2020 nomina commissario ad acta
All.9_approvazione rendiconto gestione esercizio finanziario 2020 richiesta relazione commissario ad acta
All.10_Canicatti_20_12_21_F (1)
All.11_Approvazione bilancio previsione 2021_2023 richeista relazione commissario ad acta-2
All.12_relazione inizio mandato sindaco corbo
All.13_CC_N.80_DEL_12_11_19_1579_
all.14_postFB
All.14bis_DS_N.116_DEL_18_11_2021_2873_
All.15_DS_N.112_DEL_05_10_2021_2538_
All.16_DS_N.88_DEL_26_07_2021_1909_bancafarmafactoring
All.17_DS_N.54_DEL_23_04_2019dedalo
All.17bis_DS_N.113_DEL_21_10_2021_2673_
All.18_prot. n. 42994_1
All.19_
All19bis_.DS_N.126_del_22_12_2021_3249_DedaloAmbiente
All20_4502036300All20_4502036300