Il coltello in tasca a quell’adolescente  glielo abbiamo messo noi.  Non ci crederete , ma purtroppo  è così. La nostra città non è nuova a episodi di estrema violenza giovanile, come se questi ragazzi ci volessero dire qualcosa ( ma noi non siamo in grado di capire). Pochi mesi fa in piena movida estiva una mega rissa sfociò in bottigliate in faccia con alcuni feriti al volto, qualche anno prima a perdere la vita fu Marco Vinci  nel tentativo di difendere una ragazza e l’altro ieri sera l’ennesimo episodio di violenza di un ragazzino , un adolescente, accoltellato da un suo coetaneo sotto i fumi dell’alcol e magari di qualche sostanza stupefacente. E tanti episodi di violenza che non sfociando nel sangue rimangono ignoti .
E’ colpa di questi ragazzi?  Sarebbe facile chiudere così la faccenda. Purtroppo dovremmo iniziare a sapere prenderci le nostre responsabilità. Ora a prescindere dal commento del solito ubriacone che non riesce a percepire nel contesto di questo articolo il grido che si vuole sollevare, ritengo da giornalista, da padre di famiglia , da consigliere comunale doveroso invitare la comunità a fare alcune riflessioni. Faccio una premessa: chi vede in questo ragionamento altre finalità se non riflettere sulle scelte scellerate fatte in questi anni è pregato di non continuare a leggere.

Un paese di oltre 35 mila abitanti che in tutti questi anni non ha costruito, ristrutturato , manutenuto , ripulito , una sola struttura sportiva che desse la possibilità ai più giovani di innamorarsi di una qualsiasi attività sportiva,  di farli stancare in maniera sana, di fargli conoscere la più bella droga del mondo che sono le nostre endorfine, di fare innamorare loro della sfida , fatta con un pallone e non con un coltello,  relegandoli al chiuso di costose scatolette metalliche piene di fumo e alcol, perché oggi ci  si meraviglia che un adolescente esca un coltello e cerchi di uccidere un suo simile?

Un paese che ha dilapidato milioni e milioni di euro in opaci pagamenti di servizi mai ricevuti o malamente ricevuti magari con la finalità di arricchire chi consentiva tutto questo, perché ci si meraviglia che vi è una generazione che pur non essendo a conoscenza di questo schifo, è incazzata?

Un paese di 35 mila abitanti che in 15 anni ha azzerato tutte le realtà sportive, tutte, calcio, pallacanestro, pallavolo, nuoto etc etc, ha azzerato i vivai, luogo di aggregazione e sano confronto per i ragazzi,  che non ha sollecitato la crescita culturale, utilizzando il Teatro , il centro sociale, le tante strutture a disposizione, un paese che ha svenduto agli amici degli amici il proprio patrimonio immobiliare, che al quasi azzeramento della forza lavoro del Comune ha fatto seguire l’aumento dei costi di gestione, perché  ci si meraviglia se i ragazzi non avendo cosa fare , non trovano di meglio che darsi bottiglie addosso o fendenti nello stomaco?

Un paese, quella parte sana del paese, che si è  vista costretta a immaginare  che una zona industriale potesse essere un centro sportivo , perchè non ha altre alternative , perchè dovrebbe meravigliarsi  se i nostri ragazzi stanno crescendo con l’idea del brutto , del fatiscente, della sciatteria?

Un paese che negli ultimi quindici anni ha totalmente perduto qualsiasi capacità attrattiva, sorpassato da paesini dieci volete più piccoli senza lo stesso tessuto imprenditoriale che insiste a Canicattì, il tutto a discapito del commercio e del terziario oggi in ginocchio,  perché ci si meraviglia se l’insensibilità degli stessi amministratori che lo hanno portato fin qui, impone folli ordinanze più somiglianti al colpo di grazia che a tentativi di arginare la violenza?

Ora qualche ubriacone frustrato farà qualche post dicendo che critico tutto e tutti ( faccia pure) . Non critico, fotografo, racconto , sollevo. La soluzione ? Dico solo una frase non mia : fin quando si continueranno a fare le stesse cose, votare gli stessi uomini e null’altro , non sperare che qualcosa possa cambiare,  neanche tu povero ubriacone .