L’agricoltura, la cucina e il cibo come base di partenza per inserirsi nella societa’ e crearsi un lavoro. E’ il progetto che riguarda 60 minori stranieri giunti in Italia non accompagnati, ‘Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione’ selezionato dall’associazione ‘Con i bambini’, nell’ambito del Fondo per il contrasto della poverta’ educativa minorile, e messo a punto da Slow Food. Articolato in tre anni e si sviluppera’ a Torino e Agrigento, grazie alla collaborazione con le cooperative sociali Al Kharub, Sanitaria Delfino, Meeting Service Catering, Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali, Comune di Torino, Servizio VIII-Centro per l’Impiego di Agrigento , C.P.I.A. di Agrigento.

Coinvolti finora 31 giovani, tra i 17 e i 19 anni: a Torino sono 16, perlopiu’ provenienti da Pakistan, Senegal e Maghreb e una ragazza dalla Somalia; ad Agrigento 15 ragazzi, giunti principalmente dal Benin e dal Mali, “Il nostro obiettivo e’ garantire un cibo buono, pulito e giusto per tutti, dove ‘per tutti’ comprende anche i piu’ fragili, come i cittadini migranti e i minori in particolare. Loro sono gli ultimi: vittime della bugia della crescita infinita, che nutre ingiustizia sociale, iniquita’ ed esclusione”, spiega Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Il progetto ‘Youth & Food’ si articola in piu’ fasi, che prevedono un modulo di formazione – dai corsi di italiano alle nozioni sui diritti dei lavoratori, dall’apicoltura alla cucina internazionale – un periodo di stage e la creazione di start up in ambito agricolo e gastronomico e l’indipendenza abitativa.