La Nocciola dell’Etna si prepara alla sua rinascita con la Sicilia pronta ad accreditarsi sempre più nel mondo. La proposta di Avvio per l’iter di riconoscimento di qualità europea Igp/ Dop per questo prodotto pregiatissimo e storico arriva dal sindaco Alfio La Spina, alla guida di uno dei Comuni – Sant’Alfio – con maggiore produzione della Nocciola nel territorio vulcanico, supportato dal collega del Comune di Linguaglossa Luca Stagnitta.Dai trattori che invadono l’Italia per difendere la funzione dell’agricoltura e della crisi dei prodotti della terra Made in Italy fino al concetto di tutela ed attestazione da raggiungere per salvare le caratteristiche che rendono uniche le stesse materie prime. “Iniziamo dal settore ortofrutticolo nostrano come per la Nocciola Siciliana e dalle capacità dei nostri imprenditori agricoli per migliorare le coltivazioni e conferire l’attributo di pregio non solo di fatto ma anche di nome con un bel marchio IGP o DOP”. Così il Sindaco del Comune di Sant’Alfio, nel territorio etneo, Alfio La Spina, in rappresentanza di tutta quell’area vulcanica che vuole implementare la coltivazione di un prodotto assolutamente riconoscibile per peculiarità organolettiche e di cui molte aziende hanno già pensato di occuparsi negli ultimi otto-dieci anni come attività prioritaria. La Nocciola dell’Etna (e dei Nebrodi) può ambire a quel salto di qualità che le permetterebbe di aumentare la sua stima agli occhi dell’Europa e del mondo. La fascia nebroidea di Messina per esempio è cresciuta parecchio, pur restando dietro a realtà sovrane di produzione di nocciola come Avellino, Viterbo e Cuneo che hanno i loro riconoscimenti di qualità. Dunque la proposta di intraprendere l’iter di certificazione (che sia Indicazione d’Origine o Denominazione d’Origine Protetta) sui tavoli della Comunità Europea parte dal Management di Sant’Alfio (che è anche uno dei siti con maggior trend di produzione corilicola), coinvolgendo più istituzioni possibili del comprensorio ma anche le autorità regionali, nazionali ed internazionali. Anche in questa occasione, il Comune di Sant’Alfio si è fatto promotore per sviscerare un ‘altra prelibatezza distintiva che è il vino, andando ad analizzare il quadro del settore vitivinicolo in termini di progresso e ricadute sull’enoturismo con tutti gli attori (dal Consorzio di Tutela Vini Doc Etna con un rappresentante del Cda ed importante produttore Marco Nicolosi all’associazione Città del Vino con il presidente nazionale Angelo Radica e l’Ambasciatore per la Sicilia Alfio Savoca). La zona rinomata a livello internazionale è costituita da competenze che devono agganciarsi in una rete di comunicazione efficiente e d’impatto per affiancare l’appellativo Etna alla qualità sempre più d’eccellenza, un indicatore che potrà far incrementare anche l’economia. Da qui, il lancio per far approdare la DOCG, già deliberata in assemblea, in due anni come arco temporale minimo, alla Comunità Europea che è l’obiettivo prefissato dal Consorzio, all’inizio del proprio mandato. Intanto, si punta a creare un coordinamento di queste dinamiche tra enti ed associazioni quali l’Enoteca Regionale – Sicilia Orientale con il presidente Vito Bentivegna e “La Strada del Vino” con la presidente Gina Russo (partecipanti alla conversazione sulla DOCG), diffondendo l’importanza delle rassegne enoico – culturali come “Etna Days” e “Le Contrade dell’Etna”, l’importanza del lavoro degli agronomi come Andrea Marletta – consulente di tante aziende sull’Etna, del lavoro dei maestri degustatori titolati come Gregorio Calì e della formazione professionale come si effettua con grande preparazione nell’Istituto Alberghiero Ipsseoa “Giovanni Falcone” di Giarre con la dirigente Monica Insanguine (anche invitati per l’incontro su DOCG) che collaborano con “Le Donne del Vino di Sicilia”.