I giudici del Tar Lazio hanno accolto il ricorso di un aspirante agente di polizia ritenuto dal ministero dell’Interno non idoneo per deficit della forza muscolare. Il giovane di 27 anni di Erice ha partecipato al concorso pubblico per l’assunzione di 1650 allievi agenti della polizia di Stato.

La vicenda
Ha superato la prova scritta ma nei successivi accertamenti psicofisici la commissione lo giudicava non idoneo. Per accertare la propria forza muscolare il giovane si sottoponeva ad un accertamento presso l’ospedale “Sant’Antonio Abate” dell’Asp di Trapani e all’esito dell’handgrip test risultava che la media della forza muscolare delle tre misurazioni per ciascun arto rientrava nei limiti previsti dal bando di concorso per ciascuna mano.

Il candidato
Il candidato assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, ha presentato ricorso. Grazie alla documentazione medica i giudici del Tar disponevano una nuova verifica tecnica incaricando la commissione sanitaria d’appello dell’Aeronautica Militare. La commissione confermava l’esito degli esami dell’Asp di Trapani e i giudici amministrativi hanno accolto la sospensiva consentendo all’aspirante poliziotto di proseguire l’iter del concorso.

Militare condannato a risarcire
I giudici della Corte dei Conti della Sicilia, presieduti da Anna Luisa Carra hanno condannato il vicebrigadiere Mauro Massari a risarcire la guardia di finanza per 35 mila euro quale danno di immagine.

Il militare dei baschi verdi, ex vice presidente della sesta circoscrizione di Catania, finito in un’inchiesta su mafia e voti di scambio ha patteggiato una pena a 2 anni e 10 mesi per l’accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. A gennaio del 2023 Massari ha presentato alla corte d’appello di Messina istanza di revisione della sentenza penale.

La causa è ancora pendente. Secondo le indagini dei colleghi del nucleo di polizia e economico finanziaria di Catania, il brigadiere in servizio ad Augusta avrebbe stretto “un patto elettorale” con Orazio Buda, ritenuto esponente di spicco del clan Cappello Bonaccorsi e nel 2018 è stato eletto nelle liste di Forza Italia con 965 preferenze nella circoscrizione dei rioni Librino, San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa e Villaggio Sant’Agata.

Per questi motivi il vicebrigadiere è finito ai domiciliari e al patteggiamento della pena. Da qui la richiesta della procura contabile diretta da Pino Zingale alla condanna per danno di immagine. Secondo la difesa del militare la sentenza di patteggiamento per reato proprio con la pubblica amministrazione alla luce della riforma Cartabia non sarebbe più equiparabile ad una sentenza penale di condanna ai fini del risarcimento del danno d’immagine.