La Corte Suprema di Cassazione conferma la sentenza di appello condannando il comune di Agrigento a pagare più di 700 mila euro agli eredi dell’agricoltore che perse la vita a causa dell’incidente avvenuto nelle campagne agrigentine nel 2008. La prima sezione civile della Corte d’appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, aveva condannato il Municipio della città dei Templi a pagare 700 mila euro, oltre interessi, agli eredi dell’uomo, un agricoltore che , nel settembre del 2008, morì dopo essere uscito di strada nel territorio agrigentino, mentre era a bordo del suo trattore gommato.

Per la Corte d’appello di Palermo “c’è il nesso causale fra lo stato di dissesto del manto stradale, l’assenza di protezione laterale: il guardrail e l’evento infausto: il ribaltamento del trattore nella scarpata sottostante che ha determinato la morte del loro congiunto”. Con queste motivazioni, accogliendo il ricorso alla sentenza di primo grado, la prima sezione civile della Corte d’appello di Palermo aveva condannato il Municipio di Agrigento a pagare più di 700 mila, oltre interessi.

Per il Comune la sentenza era errata, non avendo tenuto in considerazione le risultanze della Ctu effettuata nel primo grado di giudizio. Ed ecco perché, avverso la sentenza della Corte Territoriale, la giunta dell’allora Sindaco Lillo Firetto aveva deciso di impugnarla davanti la Cassazione. Al controricorso hanno risposto gli eredi, difesi dagli avvocati Francesco Carrubba e Angela Albanese. La Corte di Cassazione rigetta il ricorso e condanna il Comune ricorrente al pagamento delle spese del giudizio di legittimità e del risarcimento del danno in favore degli eredi.