Ottanta interventi complessivi di protesi, di cui 35 dell’anca, 44 del ginocchio e uno di protesi monocompartimentale mediale. E’ il bilancio di 7 mesi di attività del sistema Mako, piattaforma robotica ad alta tecnologia per la chirurgia protesica in dotazione all’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Ingrassia di Palermo. Il sistema, in dotazione in Italia solo in poche strutture (la maggior parte delle quali del Nord della penisola, è stato il primo in Sicilia), si compone di un braccio robotico, un modulo di visione e un modulo guida. Il braccio robotico permette di riprodurre sul paziente ciò che il chirurgo ha pianificato con estrema precisione sul software.
“Il bilancio è assolutamente positivo – ha sottolineato il Direttore dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia dell’Ingrassia, Ferdinando Granata – la nostra casistica al 30 giugno è di 80 interventi complessivi di protesi. Positivo il bilancio, sia tecnico perchè ci ha permesso di acquisire una maggiore rapidità e manualità nell’esecuzione degli interventi, ma soprattutto il beneficio è per il paziente perchè abbiamo visto un recupero più rapido della deambulazione, una riduzione dei tempi di degenza, un non utilizzo delle trasfusioni ematiche e questo è dovuto, sicuramente, al sistema robotico che ci permette di posizionare la protesi senza dovere introdurre la guida nel canale midollare. Abbiamo constatato un notevole incremento delle richieste di interventi di protesi, ma non solo dall’hinterland palermitano ma anche da altre province. Sicuramente, stiamo riducendo la mobilità passiva verso le Regioni del Nord”.
Tra gli interventi eseguiti, finora, ce n’è uno che rappresenta un’assoluta novità nel settore, e cioè di protesi totale di anca bilaterale, eseguito per la prima volta con il sistema Mako nel Sud Italia.
“L’intervento – ha spiegato Granata – è consistito nel sostituire l’articolazione che era affetta da una grave coxartrosi e nel posizionare una protesi totale d’anca bilateralmente. L’intervento assistito dal Mako, presuppone una preparazione tramite Tac tridimensionale che ci permette di studiare l’intervento per una maggiore precisione nell’esecuzione. Il paziente sta benissimo ed ha ripreso normalmente la sua vita. Abbiamo, già, effettuato il controllo a 30 giorni. Siamo ampiamente soddisfatti e, soprattutto, è pienamente soddisfatto il paziente”.
L’accesso ai servizi, previa prenotazione attraverso il CUP dell’Asp di Palermo, ed eventualmente, agli interventi di protesi, avviene attraverso una visita ambulatoriale che si può effettuare, sia all’Ingrassia, sia all’Ospedale di Partinico. “Il nostro range è per gli interventi di protesi – d’attesa – ha concluso Ferdinando Granata – si mantiene tra 45 e massimo 60 giorni”.