L’impianto accusatorio regge al primo vaglio del tribunale del Riesame che nelle scorse ore ha confermato l’ipotesi di reato di associazione a delinquere oltre a pronunciarsi sulle posizioni di due indagati. L’inchiesta, coordinata dalla procura della Repubblica di Agrigento, ipotizza l’esistenza di un gruppo dedito al commercio illecito di automobili usate con contachilometri alterati.

Tre settimane fa il blitz della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto dei fratelli di 48 e 44 anni, di Canicattì, ed altre tre misure cautelari. Il Riesame ha confermato i domiciliari per uno mentre per la nipote è stato disposto l’obbligo di firma al posto dell’obbligo di dimora.

Il tribunale della Libertà si pronuncerà nelle prossime ore anche per gli altri indagati. Almeno un centinaio i mezzi interessati dalla presunta manomissione. Le Fiamme gialle avrebbero scoperto che i chilometri percorsi in particolare da una delle auto finite sotto la lente d’ingrandimento dell’inchiesta, sarebbero stati abbassati da 466 mila a 166 mila, alterando evidentemente il valore economico reale dell’auto. Nelle prossime ore è attesa la decisione del Riesame anche sul sequestro di tre rivendite di auto usate