La Sicilia, com’è assai noto, in ogni suo angolo palpita della presenza, silente o meno, di tracce del mito e della storia.
E dentro quest’isola cintata da uno splendido mare, anch’esso denso di memorie mitiche ed oggi assai tragiche, possiamo scoprire più di uno e più di cento paesi ricchi di tesori di arte e cultura.
Cosí, bagnata dal Tirreno, possiamo bordeggiare la costa di Aspra, Porticello, Solunto, Santa Flavia e raggiungere Bagheria, terra natale del pitture Renato Guttuso e del poeta Ignazio Buttitta; dove possiamo visitare Villa Palagonia (luogo che ha affascinato pittori e fotografi); guidati da Antonello Gargano possiamo passeggiare parlando di Dacia Maraini, Giuseppe Tornatore, dei fratelli Ducato, del poeta Giacomo Giardina e di un giovane Silvio Benedetto; possiamo visitare il Museo del Giocattolo ed accedere a Villa Cattolica.
Soffermiamoci a Villa Cattolica e al suo Museo Guttuso; insieme al maestro italoargentino Silvio Benedetto e all’artista Silvia Lotti, in una visita documentata da questo breve video dove viene tracciato un parallelo tra due realtà siciliane: Bagheria (Palermo) e Campobello di Licata (Agrigento).
In sintesi il concetto che Benedetto esprime é il seguente.
Nel 1973 si inaugurò il Museo Guttuso e, pur con difficoltà e lotte, esso ha raggiunto quella qualità eccellente che oggi può offrire alla Sicilia e ai visitatori; la donazione di Guttuso fu importante ed è cresciuta ancora dopo la sua morte.
Nel Centro Polivalente di Campobello di Licata (che aveva già una ricca biblioteca, un auditorium e uno spazio a disposizione dei giovani musicisti)
Silvio Benedetto alla fine degli anni ’70, appoggiato dall’allora sindaco Calogero Gueli, diede inizio ad una bella raccolta di opere d’arte figurative sue e di altri validi artisti. Da allora, nel tempo, sempre su invito di Benedetto, alla collezione si sono aggiunte opere di alcune significative presenze locali come Pino Concialdi, Olga Macaluso, Giuseppe Arrigo, Gianni Provenzano, nonché opere di stranieri come Mark-R e Madeleine Chevalier.
Il maestro Benedetto commenta: “C’era un nostro enorme entusiasmo per questa donazione, che sarebbe potuta man mano crescere e diventare una realtà di arte moderna e contemporanea simile (certo con mezzi economici e relazionali diversi) a quella di Villa Cattolica qui a Bagheria. Molti miei amici infatti, artisti rinomati come Vespignani, Calabria, Attardi, Guccione, Racanelli, Maselli, Sciutti, Gaetaniello tra tanti, da me sollecitati, erano disposti a donare.
Ma, dopo, tutto si è fermato.
Sono seguiti circa 15 anni di silenzio.
Gli spazi del Centro Polivalente man mano si sono occupati d’altro avvilendo quel bel progetto.
I suoi finestroni si sono chiusi ed è stato oscurantismo su ogni iniziativa di arte pittorica.”.
Peccato, un’altra occasione persa per Campobello di Licata: ecco perché l’artista Benedetto, in questo suo video, sente oggi “la ribellione delle opere assenti”.