Un sessantacinquenne di Porto Empedocle è finito sotto inchiesta con le accuse di lesioni, maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della figlia di trentadue anni. La donna è comparsa ieri mattina davanti il gip Giuseppe Miceli per l’incidente probatorio, chiesto dal pm Maria Barbara Grazia Cifalinò, utile a cristallizzare le prove per un eventuale processo. La vicenda scaturisce proprio dalle denunce della figlia.

I fatti contestati risalgono tra il dicembre dello scorso anno e il febbraio 2024. Secondo quanto raccontato, l’indagato – difeso dagli avvocati Salvatore Collura e Roberta Tuttolomondo – avrebbe picchiato la figlia, costringendola a vivere in un clima di terrore. In una occasione avrebbe provato a colpirla con un coltello provocandole dei graffi e – agli atti – anche la contestazione di violenza sessuale. Nei confronti dell’empedoclino, negli scorsi giorni, è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico. La figlia, dopo la denuncia, è stata invece collocata in una struttura protetta.