Due settimane dopo la condanna arriva la scarcerazione per la cinquantenne di Palma, accusata di avere sfigurato il marito 48enne aggredendolo con l’acido, simulando poi un’aggressione ai suoi danni e facendolo arrestare ingiustamente. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, a conclusione del processo con rito abbreviato, lo scorso 7 ottobre le ha inflitto 8 anni di reclusione. Il gup, adesso, pronunciandosi sull’istanza del suo legale Giuseppe Vinciguerra, ha ritenuto che il decorso del tempo, la condotta processuale collaborativa e la definizione del giudizio di primo grado, abbiano fatto attenuare le esigenze cautelari. La misura del carcere, quindi, e’ stata sostituita con i domiciliari. Il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalino’, per la donna accusata di calunnia e lesioni aggravate con sfregio permanente, aveva chiesto una pena di 9 anni e 4 mesi. Il gup le ha riconosciuto le attenuanti generiche ma non quelle della provocazione. La pena, senza la riduzione prevista dal rito, sarebbe stata di 12 anni.