“Mentre si cercano fonti alternative alle attuali, accade un fatto gravissimo ed inspiegabile: nel comprensorio irriguo del Consorzio Agrigento 3 si gettano in mare circa 12 milioni di metri cubi di acqua pulita l’anno, provenienti dai depuratori, invece di distribuirli agli agricoltori assetati”. Questa è la denuncia di Mareamico che continua: “I depuratori di Sciacca, Ribera, Licata e presto anche quello di Agrigento, grigliano, sedimentano, decantano, ossidano e disinfettano le fogne, producendo acque idonee alla irrigazione, ma nessuno si è preso la briga di utilizzare queste acque e affidarle al Consorzio di bonifica, per essere distribuite agli agricoltori. Il fabbisogno irriguo del consorzio Agrigento 3 è di circa 50 milioni di metri cubi l’anno (quest’anno sono stati erogati solo 17 milioni di metri cubi) provenienti in gran parte dal Garcia Arancio, ma anche dal Prizzi Gammauta, dalla diga Castello, dal San Giovanni Furore e dal Fanaco, mentre contemporaneamente vengono gettati in mare 12 milioni di metri cubi d’acqua prodotti dai depuratori. Tutto ciò è incredibile ed inspiegabile. E’ necessario che l’Assessorato all’Agricoltura appronti immediatamente un sistema finalizzato all’utilizzo di queste acque per uso irriguo attraverso il Consorzio di bonifica.”