La giunta Schifani ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale per le zone del Messinese colpite dalle forti piogge cadute tra il 18 e il 20 agosto scorsi. In tre giorni, le precipitazioni hanno raggiunto i 120-140 millimetri in diverse località della fascia tirrenica messinese, provocando locali allagamenti, sversamenti di detriti e frane, senza gravi conseguenze per la popolazione, grazie a un buon sistema di allerta regionale e comunale.

I territori maggiormente interessati sono stati quelli di Brolo, Piraino, Gioiosa Marea, Naso, Sinagra, Ficarra, oltre a Capo d’Orlando e Castell’Umberto, dove i rispettivi Comuni non hanno segnalato danni.

I danni
Il dipartimento regionale della Protezione civile, nel proporre lo stato di emergenza, ha effettuato una stima dei danni, che ammonta a un totale di poco più di 3 milioni di euro, sulla base dei dati forniti dai Comuni e dai privati. In particolare, sono 70 le istanze di privati e aziende per un importo di quasi 1,2 milioni. Invece, le amministrazioni locali segnalano danni per quasi 900 mila euro. E, infine, ammonta a un milione la stima per finanziare le opere per la rimozione del rischio residuo. Il governo regionale ha già stanziato le necessarie risorse che così potranno essere impegnate ed erogate.

L’incendio di Stromboli: Regione parte civile
La Regione Siciliana si è costituita parte civile nei procedimenti penali per il disastro ambientale a Stromboli per il rogo del 25 maggio del 2022, in corso al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Lo ha deciso la giunta Schifani nella riunione di questo pomeriggio a Palazzo d’Orléans e la richiesta è stata presentata già dall’assessorato del Territorio e dell’ambiente e dal dipartimento della Protezione civile della Presidenza della Regione.

Il rogo
L’incendio si era sviluppato in località San Vincenzo, al di fuori del centro abitato, in una zona di vegetazione spontanea dove si stavano svolgendo le riprese di una fiction televisiva. Il vento aveva poi favorito il propagarsi delle fiamme che devastarono centinaia di ettari di macchia mediterranea dell’isola delle Eolie, rendendo necessaria l’evacuazione di alcune persone per precauzione.

Per contrastare il fuoco erano intervenuti gli uomini del Corpo forestale della Regione, i carabinieri della stazione locale, la guardia costiera di Lipari e i vigili del fuoco già presenti sul set. Era stato necessario l’intervento di due mezzi aerei. La fiction fu poi trasmessa, nonostante la contrarietà dei residenti di Stromboli e la richiesta della Regione Siciliana di sospenderne la messa in onda.