La FLC CGIL Sicilia, rappresentata dal segretario Adriano Rizza, esprime profonda contrarietà a questa ulteriore riduzione, definendola un colpo gravissimo al diritto allo studio e alla qualità dell’istruzione pubblica nell’isola.
“Questo drastico ridimensionamento è il risultato di una norma voluta dal governo Meloni con il solo obiettivo di risparmiare 88 milioni di euro a livello nazionale, a discapito di studenti, famiglie e lavoratori del comparto scolastico. Non possiamo accettare che il futuro dei nostri giovani venga sacrificato sull’altare dei tagli di bilancio”, ha dichiarato Rizza.
“La decisione – spiega – avrà effetti devastanti sulla tenuta del sistema scolastico regionale, già gravemente provato da carenze di personale, strutture inadeguate e una dispersione scolastica tra le più alte d’Italia. La perdita di ulteriori autonomie comporterà accorpamenti forzati, aumento degli alunni per classe, riduzione delle dirigenze scolastiche e peggioramento della qualità dell’insegnamento. Questo provvedimento colpisce soprattutto le aree interne e le zone più svantaggiate, già carenti di servizi essenziali, aggravando le disuguaglianze territoriali e sociali”.
“La FLC CGIL chiede con forza il ritiro del piano di dimensionamento – conclude – e l’avvio di un confronto costruttivo con il Ministero dell’Istruzione e le istituzioni regionali per garantire un sistema scolastico pubblico inclusivo e di qualità. Non si può risparmiare sul futuro delle nuove generazioni. L’istruzione è un diritto, non una voce di bilancio da tagliare”.