Con sentenza n. 1715/2024, la Corte d’Appello di Palermo ha condannato la Casa di Cura La Maddalena s.p.a. a corrispondere una somma pari a ben € 309.451,18 in favore di una donna dell’agrigentino, assistita dagli Avv.ti Giovanni Puntarello e Sabrina Causa, e ciò al fine di risarcire i danni da quest’ultima patiti a causa delle colpevoli condotte tenute dal proprio personale sanitario in occasione di un ricovero intervenuto nel 2009.
Ed infatti, nonostante la donna si fosse presentata in data 24/02/2009, presso la Casa di Cura “La Maddalena” di Palermo con un’infezione da Escherichia Coli in corso, i sanitari della detta clinica omettevano per ben sette giorni di somministrarle cure antibiotiche. Un simile ritardo è risultato fatale per la donna, avendo favorito l’aggravarsi del detto stato infettivo e, infine, l’insorgenza di una grave endocardite infettiva, all’esito della quale la paziente ha dovuto subire diverse operazioni di sostituzione delle valvole cardiache.
Con la detta sentenza, la Corte di Appello di Palermo, in particolare, ha accolto le tesi difensive degli Avv.ti Giovanni Puntarello e Sabrina Causa che avevano appellato la sentenza del Tribunale di Palermo che aveva integralmente rigettato le richieste risarcitorie della signora agrigentina, basandosi su una consulenza medico legale redatta dai dott.ri Diego Geraci e Pietro Di Pasquale.
Secondo i legali della malcapitata paziente, la consulenza dei medici ora indicati era risultata radicalmente erronea perché non aveva considerato che, proprio in conseguenza del ritardo serbato nella somministrazione dei farmaci, la paziente aveva sviluppato una grave endocardite.
La Corte di Appello, ritenendo di dover approfondire le tesi sviluppate dagli Avv.ti Puntarello e Causa, aveva disposto una rinnovazione della consulenza tecnica d’ufficio, demandando l’incarico ai dott.ri Antonino Guajana e Giuseppe Sturniolo.
Questi ultimi hanno confermato che l’endocardite sviluppata dalla paziente agrigentina risultava imputabile alla responsabilità della clinica La Maddalena. E così la Corte di Appello ha potuto definire favorevolmente alla danneggiata una lunga vicenda che si protraeva dal 2009.