Le Associazioni Ambientaliste agrigentine Mareamico e Legambiente hanno chiesto al Prefetto di Agrigento, al Presidente della Regione Sicilia, all’ASP di Agrigento, all’ARPA Sicilia e a Siciliacque notizie in merito alla collocazione e messa in esercizio di dissalatori mobili modulari da posizionare, praticamente, sulla spiaggia di Porto Empedocle, all’interno dell’area di proprietà della centrale elettrica dell’ENEL.
La legge impone che gli impianti mobili prevedano il prelievo delle acque da dissalare a notevole distanza dalla costa e in profondità, per garantire una migliore qualità di partenza e, ovviamente, per operare trattamenti meno impattanti dal punto di vista chimico-fisico. Identicamente, i residui degli scarichi provenienti da questi impianti, contenenti acque molto salate (salamoia) e con l’alta densità dei reagenti chimici utilizzati nel trattamento ai fini del consumo umano, devono necessariamente essere disperse al largo, onde evitare possibili inquinamenti del mare, con influenze negative sulla balneazione e all’ecosistema marino costiero.
Per tutto quanto sopra, abbiamo chiesto di sapere, prima che vengano collocati e attivati gli impianti: dove verranno prelevate le acque da dissalare; dove verranno rilasciati i reflui post trattamento delle acque. Per essere estremamente chiari: ci stupirebbe scoprire – a cose fatte – che si intende prelevare le acque da dissalare entro la zona portuale di Porto Empedocle, oppure che si intenda rilasciare i reflui direttamente sulla spiaggia di Marinella, la famosa spiaggia di Montalbano.