A poche ore dall’affissione nella città di Canicattì di manifesti contro la Traslazione della Salma del Giudice Livatino dalla cappella nel cimitero comunale, ove riposa accanto alle spoglie dei genitori e dei nonni, alla chiesa di Santa Chiara in un Santuario appositamente dedicato al Giudice Beato, la presa di posizione e la risposta dell’Associazione Casa Museo Giudice Livatino, custode della Casa Natale ove il Giudice visse tutta la sua vita insieme agli adorati genitori e dove il tempo sembra essersi fermato a quel triste 21 settembre 1990.

La casa, oggi museo, è stata lasciata in eredità dall’Avv. Vincenzo Livatino, padre del Giudice, alla cara badante Giuseppina senza vincoli di destinazione o condizioni.

Oggi l’Associazione Casa Museo Giudice Livatino, che ama e cura quel Luogo intriso di Memoria e di Storia con la medesima devozione dei genitori del Giudice e della proprietaria, accoglie pellegrini anche oltre i confini nazionali in quel Luogo preservato nella sua originaria integrità.

Si riportano testualmente le parole in risposta all’opposizione alla Traslazione, pubblicate nei canali social dell’Associazione e a firma della Presidente Claudia Vecchio:

“ANCORA UNA VOLTA!

Anziché accompagnare con la preghiera la ormai prossima traslazione dei resti del Beato, il solito “noto” si impegna:

ANCORA UNA VOLTA a una petizione on-line.

ANCORA UNA VOLTA ad infangare l’iniziativa della Chiesa.

ANCORA UNA VOLTA a tentare di trascinare la comunità nelle sue bizzarre idee monopolistiche.

L’ instancabile “noto”, che si appella parente ma con DNA completamente diverso da quello dei Livatino, HA TENTATO di impadronirsi della Casa di Famiglia ereditata, per volere del padre del Giudice, da una riconoscente collaboratrice;

HA TENTATO di impadronirsi, senza alcun titolo, della Cappella di Famiglia; HA TENTATO di impadronirsi della Stele commemorativa e del neo costituito Parco Livatino; HA TENTATO di impadronirsi, senza alcun titolo, e con una subdola richiesta alla Soprintendenza, dell’Auto del Giudice ereditata dal sig. Terrana;

HA TENTATO di impadronirsi dell’Associazione costituita dalla Prof.ssa Ida Abate; Il solito “noto”, che tanto allude alla verità, è lo stesso che ha avuto il coraggio di alienare la storica casa appartenuta alla famiglia Livatino dopo averla ereditata. È giunto il tempo di unirsi in comunione d’ intenti, bandendo ogni tentativo di sporcare, con petizioni, cartellonistica, annunci e maniacali post, questo tempo di attesa.”