Il prossimo sabato quindici marzo avverrà l’estumulazione del corpo del Beato Giudice Rosario Livatino. La cerimonia avverrà alla presenza delle più alte autorità religiose e civili e si svolgerà all’interno della cappella di famiglia del cimitero comunale di Canicattì, lì dove è stato sepolto pochi giorni dopo essere stato ucciso da un commando mafioso il ventuno settembre del 1990 sulla Statale 640 alle porte di Agrigento. Il corpo sarà traslato nella Chiesa di Santa Chiara e disposto in una teca. Sarà quello il momento in cui la chiesa assurgerà a Santuario del Beato Livatino.

Una cerimonia che vede coinvolti il Vaticano, la Curia Arcivescovile di Agrigento e il Comune di Canicattì che nelle ultime settimane hanno provveduto, relativamente alle proprie competenze, a formalizzare tutti gli atti necessari allo svolgimento di questo momento storico. Nelle ultime settimane, però, non sono mancate le polemiche rispetto alla decisione di traslare la salma del povero Giudice ammazzato barbaramente come quando l’intera città era stata tappezzata di manifesti sui quali campeggiava la frase “Lasciatelo riposare con i suoi genitori, non separatelo dai suoi cari. Silere non possum (non posso tacere)”.