Il 14 marzo, nella sala convegni del comune di Ribera, il Lions del distretto 108 YB organizza un evento su ALZHEIMER conoscerla per affrontarla. Porteranno i saluti il Sindaco di Ribera Matteo Ruvolo, il Presidente del Lions Club di Ribera Vito Aleo, il Presidente di zona 28 Rosalba Lupo ed il delegato Antonio Cardaci. Chiuderà i lavori il Presidente della X Cicoscrizione Simonella Iannicelli. L’introduzione del convegno sarà curata dal dottor Scaturro .
Il dott. Giuseppe Provenzano parlerà degli attuali approcci per affrontare l’AD che si concentrano su tre aspetti principali: prevenzione, diagnosi precoce e trattamento. La gestione dei fattori di rischio modificabili fornisce un percorso per la prevenzione dell’AD, che può aiutare a ridurre il declino cognitivo e il rischio di AD. Inoltre, lo sviluppo in rapida crescita dell’IA può avere un impatto sull’AD a causa dei suoi vantaggi nella gestione di complessi set di big data biomedici. L’IA sta attualmente effettuando esplorazioni preliminari in vari aspetti dell’AD, dalla rilevazione e diagnosi alla comprensione dei meccanismi della malattia, alla scoperta di biomarcatori, alla progettazione di sperimentazioni cliniche, alla scoperta di farmaci e alla previsione della prognosi. Nel complesso, l’integrazione dell’IA in vari aspetti della ricerca sull’AD promette di far progredire la nostra comprensione della malattia.
Gli attuali studi clinici farmacologici per la malattia di Alzheimer possono essere considerati in due categorie, vale a dire terapie modificatrici della malattia e trattamenti sintomatici. Al momento, nessun trattamento si è dimostrato sufficiente per curare la malattia.
La deposizione anomala di beta-amiloide (Aβ) e l’iperfosforilazione della tau sono caratteristiche della malattia e sono considerate fattori che contribuiscono ai meccanismi della malattia; pertanto, molti sforzi sono stati concentrati nell’inibire o rimuovere queste anomalie sulla base dell’ipotesi amiloide e dell’ipotesi tau.
Il trattamento sintomatico, che si basa sulle attuali conoscenze della patogenesi della malattia, può ottenere miglioramenti a breve termine o una stabilizzazione a lungo termine, oppure rallentare il peggioramento di uno o più sintomi.
La sola inibizione dell’Aβ o delle proteine/enzimi correlati sembra insufficiente per combattere la malattia; pertanto, studi futuri potrebbero essere più fruttuosi concentrandosi sugli eventi a valle, come l’iperfosforilazione della tau e la neuroinfiammazione, nonché sul danno mitocondriale nei neuroni presinaptici.
E cosa possiamo aspettarci per il futuro da questa categoria di farmaci?
La scoperta di questi anticorpi contro l’amiloide rappresenta un importante passo verso una possibile cura, anche se i farmaci sviluppati al momento non stanno dimostrando un rapporto beneficio/rischio favorevole.
Considerata la complessità della malattia, la sola riduzione delle placche di amiloide sembrerebbe non essere sufficiente per determinare un effetto clinicamente significativo. In futuro potremmo aspettarci risultati più incoraggianti dallo studio di strategie combinate, rivolte non solo contro la proteina beta-amiloide ma anche contro altri target della malattia, come la proteina tau . L’uso di anticorpi monoclonali nel trattamento della malattia di Alzheimer rappresenta un passo avanti fondamentale nella ricerca per combattere questa devastante condizione neurodegenerativa. Lo sviluppo di queste immunoterapie passive per la malattia di Alzheimer esemplifica i progressi compiuti nel campo della ricerca sulle malattie neurodegenerative, offrendo un approccio mirato e specifico per affrontare i meccanismi patologici sottostanti e forniscono le basi per lo sviluppo di approcci più sicuri, più efficaci e più convenienti alla modifica della malattia. Gli sviluppi recenti con gli antiamiloidi mAb includono sfumature e limitazioni, ma 8anticorpi monoclonali) rappresentano un passo nella giusta direzione per i pazienti con AD. I MAB anti-amiloidi sono un progresso da celebrare poiché aprono una nuova era per affrontare le sfide alla nostra risorsa globale più preziosa, il cervello umano