L’Agrigento Calcio, nota anche come Akragas o Akragas Agrigento, è un club calcistico italiano con sede ad Agrigento, in Sicilia. Pur non essendo tra le formazioni più celebri del calcio italiano, vanta una storia lunga e ricca di alcuni momenti rilevanti che hanno segnato il suo percorso. Tra alti e bassi, fallimenti, rifondazioni e fusioni vi raccontiamo la curiosa storia dell’odierna Società Sportiva Dilettantistica Akragas 2018.

I primi albori

Le origini del calcio agrigentino possono essere fatte risalire ai primi anni Trenta, periodo in cui un gruppo di giovani studenti del liceo decise di fondare l’Associazione Calcio Agrigento. Questa squadra amatoriale giocava le sue partite sul campetto dei Salesiani, nei pressi della Cattedrale di Agrigento, oppure nel Piano Sanfilippo, oggi conosciuto come Piazza Rosselli.

La squadra nacque per rappresentare la città di Agrigento nel calcio, ma nei primi anni si concentrò principalmente su competizioni locali e regionali, senza mai affacciarsi sulle categorie nazionali.

Durante il periodo fascista, il calcio cominciò a riscuotere un crescente interesse da parte del pubblico, favorito anche dalla grande risonanza mediatica legata ai successi della Nazionale di Vittorio Pozzo in due mondiali consecutivi (1934, 1938). Una delle prime partite ufficiali della squadra fu disputata contro un gruppo di calciatori olandesi che si trovavano a Porto Empedocle.

Nel 1930-1931 la squadra raggiunse le prime quattro posizioni a livello nazionale nel campionato ULIC (Unione Libera Italiana del Calcio), conquistando il titolo regionale, superando l’US Portuaria Bari e venendo eliminata in semifinale nazionale dallo Zara. Nel 1933, dopo essere retrocessa dalla Prima Divisione, la società cessò le attività per difficoltà economiche e venne rimpiazzata dall’Unione Sportiva Littorio. Nel 1934-1935 l’AC Agrigento fu rifondata e si iscrisse al campionato di Seconda Divisione. Successivamente rimase inattiva per due anni, per poi tornare in campo iscrivendosi al campionato di Prima Divisione nella stagione 1937-1938.

Una nuova squadra

Dopo diversi anni di alternanza tra la Serie C e i campionati regionali, nel 1952 la squadra cessò le attività per fallimento, venendo sostituita dall’Unione Sportiva Akragas, la nuova squadra di Agrigento.

Adottarono i colori sociali biancazzurri della città, e scelsero come simbolo i tre Giganti, rappresentazione della città e omaggio ai Telamoni utilizzati dai Greci come alternativa alle imponenti semicolonne del tempio di Zeus Olimpio. A coronare il progetto vi fu l’opportunità, concessa dal Lodo Barassi, di registrare la squadra rinnovata direttamente in Prima Divisione, inaugurando così una notevole ascesa. L’iniziativa si rivelò un successo raccogliendo il sostegno degli orfani tifosi agrigentini, l’Akragas centrò la Promozione, massima categoria regionale, già nel 1953, approdò in IV Serie nel 1957 e infine raggiunse la prestigiosa Serie C nel 1959.

Il miglior piazzamento

Agli inizi degli anni Sessanta si aprono nuove sfide per l’U.S. Akragas, che conquista la promozione in terza serie nazionale. Durante la stagione 1959-1960, la squadra ottiene un ottimo ottavo posto, garantendosi la permanenza nella categoria per l’anno successivo. Nella stagione 1960-1961 conclude al tredicesimo posto, mentre l’anno seguente risale al nono.

 Nel campionato 1962-1963 si piazza in terza posizione con 40 punti segnando uno dei migliori risultati nella storia della società, un prestigioso terzo posto, il miglior piazzamento dell’Akragas in Serie C. Tuttavia, il sogno della promozione in Serie B sfuma, poiché la vittoria del torneo va al Potenza con 47 punti. Il 1967-1968 rappresenta invece un momento buio, con la squadra retrocessa in Serie D dopo aver chiuso la stagione al terzultimo posto con 29 punti.

Anni 80

La conquista della Serie C2 avviene solo all’inizio degli anni Ottanta, grazie alla leadership del presidente Luigi Zicari e alla direzione tecnica di Alvaro Biagini nel corso della stagione 1982-1983. L’Akragas chiude il torneo con 45 punti, classificandosi al secondo posto dietro il Messina e ottenendo così l’accesso alla Serie C1.

Il primo anno, con Franco Scoglio in panchina, riusciranno a ottenere buoni risultati, riuscendo a piazzarsi a metà classifica. Il Bari, tuttavia, conquisterà il campionato, guadagnandosi la promozione in Serie B insieme al Taranto, che chiuderà al secondo posto. Scoglio verrà sollevato dall’incarico a poche giornate dalla fine del torneo e sarà rimpiazzato dal viceallenatore Giovanni Bruccoleri.

Nel secondo anno in Serie C1, la squadra inizia con Francisco Lojacono alla guida tecnica, ma il suo incarico termina presto con un esonero e l’arrivo di Lucio Mujesan al suo posto. Tuttavia, il cambio in panchina non produce effetti significativi, e la squadra conclude il campionato al penultimo posto, retrocedendo con rammarico in Serie C2.

Nel campionato successivo di Serie C2, stagione 1985-1986, uno dei più deludenti della sua storia, nonostante una rosa competitiva e la guida di Ignazio Arcoleo, la squadra chiude al sedicesimo posto e subisce una nuova retrocessione, questa volta scendendo in Serie D dopo anni di militanza tra i professionisti.

Dichiarata fallita nella stagione 1988-1989, rimane ancora in Serie D grazie all’intervento del presidente Filippo Lentini, che acquisisce anche il Favara, dando vita a una fusione delle due squadre sotto il nome di Agrigento-Favara, per poi rinominarla l’anno successivo 1989-1990 in Agrigento-Hinterland.

Una nuova fusione

Negli anni ’90, una nuova squadra chiamata Agrigento entra in scena nei campionati regionali. Con il fallimento dell’Akragas Calcio nel 1995, diventa la formazione principale della città e, nella stagione 1997-1998, riesce a vincere il Campionato Nazionale Dilettanti. Tuttavia, l’esperienza in Interregionale si rivela breve: dura solo un anno (1998-1999), al termine del quale la squadra retrocede nuovamente in Eccellenza. Nell’estate del 1999, al termine del campionato, si concretizza la fusione con la storica società calcistica del capoluogo di Agrigento.

Nuovo millennio

Nel 2002, la squadra viene acquistata dal palermitano Gaetano Seidita, che rimane alla guida per due anni. Durante il suo mandato, il club raggiunge la finale dei play-off regionali, giocata in campo neutro a Marsala contro l’Alcamo.

Nella stagione 2005-2006, con Giuseppe Deni come presidente e Roberto Boscaglia come allenatore, la squadra ottiene importanti successi. Vince la sua prima Coppa Italia Dilettanti Sicilia, venendo però eliminata nella fase nazionale dal Rosarno. Inoltre, trionfa nella finale dei play-off regionali contro Enna e Nissa, ma manca la promozione perdendo le finali nazionali contro il Fasano.

L’anno successivo, la società passa a Giuseppe Di Rosa, proprietario di una scuola calcio locale. Tuttavia, neppure durante la sua gestione la squadra riesce a centrare l’obiettivo prefissato. Anche nella stagione successiva, deluse dalle prestazioni poco brillanti, le ambizioni del club si spengono, e Di Rosa decide di lasciare la società. Seguono poi varie annate senza particolari risultati di rilievo nel massimo campionato regionale.

Nuova rifondazione

La storica squadra di Agrigento venne rifondata nel luglio 2011. Sulle ceneri dell’Agrigentina Calcio, seconda squadra cittadina, nacque una nuova società denominata Associazione Sportiva Dilettantistica Akragas Città dei Templi. Questo momento segnò una svolta e un nuovo inizio per l’Akragas. La società, composta da diversi soci locali, tornò in campo nella stagione 2011-2012, disputando il girone A del campionato di Eccellenza Sicilia. Tuttavia, il 17 giugno 2012, la squadra perse la finale dei playoff nazionali contro la Cavese allo stadio Esseneto, davanti a 5000 spettatori.

Nell’estate successiva, Silvio Alessi venne nominato presidente e, sotto la guida tecnica di Pino Rigoli, il club ottenne la promozione in Serie D vincendo il girone di Eccellenza nel 2013. Durante la stagione 2013-2014, l’Akragas si classificò al secondo posto dietro il Savoia allenato da Vincenzo Feola. Nei playoff, i “Giganti” raggiunsero la finale ma persero ai rigori contro la Correggese.

La stagione 2014-2015 vide un Akragas determinato a conquistare il campionato. Dopo un avvio incerto con mister Betta, la panchina fu affidata nuovamente a Vincenzo Feola, che guidò la squadra al termine del lungo digiuno dalla Serie C. Il traguardo fu raggiunto il 26 aprile 2015, con due giornate di anticipo, sorprendendo anche le quote dei bookmakers sulle scommesse sportive online dei siti come Betway. In qualità di vincitrice del girone, l’Akragas partecipò alla poule scudetto, dove si distinse con un ottimo cammino. Dopo aver eliminato Fidelis Andria e Lupa Castelli Romani nel “Triangolare 3”, superò la semifinale contro la Maceratese. Nella storica finale contro il Siena, prima volta per una squadra siciliana, gli agrigentini persero ai rigori (5-3) dopo il 2-2 dei tempi regolamentari.

Nel giugno del 2015, l’imprenditore italo-bulgaro Marcello Giavarini acquisì il 54% delle azioni del club diventandone presidente onorario. La prima stagione in Lega Pro fu caratterizzata da una salvezza sofferta, ottenuta all’ultima giornata. Percorsi simili si rifletterono anche in Coppa Italia Lega Pro 2015-2016, dove l’Akragas fu eliminato ai quarti di finale dal Foggia ai rigori.

La stagione seguente (2016-2017) si rivelò ancora più complicata e culminò con i play-out. Grazie a due pareggi contro il Melfi (0-0 in trasferta e 1-1 in casa) e al miglior posizionamento in classifica, il club riuscì nuovamente a salvarsi e venne iscritto regolarmente alla Serie C 2017-2018.

Tuttavia, quella stagione fu tra le peggiori della storia dell’Akragas. A dicembre 2017, la squadra era ultima in classifica e penalizzata di tre punti per stipendi non pagati. L’imprenditore italo-svizzero Roberto Nava avviò trattative per rilevare le quote societarie da Giavarini, ma queste fallirono. Giavarini uscì definitivamente dalla società, lasciandola nelle mani di Silvio Alessi. Successivamente, anche un gruppo di investitori iraniani tentò senza successo di acquisire il club.

Il 25 gennaio 2018, sotto pressione dei tifosi, Alessi si dimise dalla presidenza e dalla gestione amministrativa. Il club fu affidato momentaneamente al sindaco di Agrigento Lillo Firetto. A marzo dello stesso anno arrivò un’ulteriore penalizzazione di due punti da parte del Tribunale Federale Nazionale (TFN) per violazioni verso la Covisoc.

Il 31 marzo 2018 segnò il momento più tragico della stagione: una sconfitta casalinga contro la Virtus Francavilla condannò l’Akragas alla retrocessione matematica in Serie D.

Nella classifica finale, in seguito ad altri deferimenti, l’Akragas chiuse con 0 punti, poi, nell’estate successiva non si iscrive alla quarta serie nazionale di calcio a causa dell’impossibilità di sostenere gli sforzi economici relativi alla partecipazione del campionato, e pertanto è stata messa in liquidazione.

Ultima metamorfosi

Nell’estate del 2018 un gruppo di tifosi con a capo il presidente Salvatore Bottone e l’assessore Giovanni Amico danno vita all’Associazione Sportiva Dilettantistica Olimpica Akragas. La squadra riparte dal campionato di Promozione, concludendo la stagione al quarto posto e disputando i play-off.

Nel luglio 2019, la società passa sotto la guida dell’ex presidente Giovanni Castronovo e, il 22 agosto dello stesso anno, cambia nome in Associazione Dilettantistica Akragas 2018. Dopo aver presentato richiesta di ripescaggio, viene ammessa al girone A del campionato di Eccellenza. Il 16 aprile 2023 ottiene la promozione in Serie D. Nel corso di queste stagioni, la squadra ha alternato risultati positivi e negativi, senza riuscire a ottenere promozioni o piazzamenti di rilievo.