“si è consumata una netta vittoria politica per il Partito Democratico che continua il suo percorso di avvicinamento dell’azione politica ai bisogni dei siciliani. Il governo regionale guidato da Schifani è infatti andato sotto su una misura fortemente contestata: l’aumento delle indennità per i vertici delle società partecipate regionali e degli enti locali. Questo grazie all’approvazione dell’emendamento presentato dal PD, che ha ottenuto ben 39 voti favorevoli, e che ha evidenziato una frattura profonda all’interno della maggioranza di centrodestra”. Così Mario Giambona, vicepresidente del gruppo parlamentare del Partito Democratico all’ARS. “Quello ottenuto è un risultato importante che premia la nostra coerenza e la nostra battaglia a tutela dei cittadini. Il Pd ha messo in luce le contraddizioni interne alla maggioranza e aperto un nuovo fronte di dibattito sul tema della trasparenza e dell’efficienza nella gestione delle società partecipate – prosegue -. Parlare di aumenti delle indennità in questo contesto economico è anacronistico e rappresenta un vero schiaffo a tutte quelle famiglie siciliane che ogni mese devono fare i conti con difficoltà crescenti per arrivare a fine mese”. Il deputato del Pd continua quindi la sua analisi e spiega che “la misura voluta dalla maggioranza prevedeva un aumento delle indennità per le società partecipate regionali, molte delle quali in condizioni economiche critiche e spesso utilizzate come ‘parcheggio politico’ per figure non elette e quindi investite di un incarico politico. Proprio per questo il Partito Democratico ha espresso fin da subito una ferma opposizione perché riteniamo sia inaccettabile premiare una gestione inefficace con ulteriori risorse pubbliche” e in conclusione aggiunge che “molte di queste partecipate versano in uno stato di disavanzo strutturale, anche perché affidate a soggetti privi delle competenze necessarie per gestire realtà così complesse. Per questo abbiamo chiesto di rivedere l’intero impianto normativo, avviando un serio processo di razionalizzazione e riforma, anziché aumentare indennità in modo indiscriminato”.