Proteggere il centro storico dall’assalto della corsa sfrenata del food. Arriva lo stop per l’apertura di nuovi pub, bar, minimarket e locali take-away per 18 mesi: l’obiettivo è tutelare il cuore antico della città restituendogli un equilibrio tra vivibilità, identità culturale e sviluppo commerciale. La giunta comunale ha approvato la delibera che blocca per 18 mesi le nuove aperture di attività legate alla somministrazione di cibo e bevande, comprese quelle automatiche, nell’area dei quattro mandamenti, ad eccezione di via Roma e della parte alta di via Maqueda.

Provvedimento ispirato alla legge Franceschini
Come riportato dal Giornale di Sicilia, il provvedimento è ispirato alla legge Franceschini e mira a tutelare aree di particolare valore storico e architettonico. La stretta prende spunto da città come Roma e Firenze dove misure simili sono già state adottate per arginare l’eccessiva pressione turistica e la massificazione commerciale.


“Vogliamo contrastare l’omologazione commerciale e proteggere il tessuto urbano. E’ un primo passo verso una città più vivibile e coerente con la sua identità” ha detto Giuliano Forzinetti, assessore alle Attività produttive.

Periodo sperimentale di 18 mesi
La nuova misura mette tutti d’accordo, o quasi. A dare manforte è senz’altro il primo cittadino di Palermo, Roberto Lagalla, che aggiunge: “questa misura servirà a garantire un equilibrio tra sviluppo economico e salvaguardia del nostro patrimonio culturale, migliorando la qualità della vita per chi abita e visita il centro storico”.

Durante il periodo sperimentale di 18 mesi, il Comune monitorerà gli effetti della norma, confrontandosi con associazioni di categoria e residenti, per poi valutare eventuali modifiche o correttivi. Una clausola importante inserita nella delibera prevede che il divieto non si applichi a chi ha già firmato un contratto di affitto registrato o ha ottenuto un finanziamento approvato.

“Non sacrifichiamo l’identità storica del food”
La misura, però, non trova tutti d’accordo. Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio, plaude alla decisione: “è un risultato importante per chi da tempo chiede una visione urbana più equilibrata, che non sacrifichi l’identità storica sull’altare del food a ogni costo”

Più critica Francesca Costa di Confesercenti: “la delibera manca di visione. Sarebbe stato più utile regolamentare con intelligenza piuttosto che bloccare tout court attività che, se ben gestite, possono portare vitalità al centro”.