Intervistato dalla giornalista Flavia Bellavia sull’età digitale
Il sociologo prof. Francesco Pira al Domani:
“schiavi dell’algoritmo della bellezza, rischio anoressia per diventare Instagrammer”

L’esperto: “In questa corsa per piacere sui social forziamo morbosamente e livelliamo, anche ricorrendo alla chirurgia estetica tutto quello che riteniamo diverso. Rischiamo di essere articoli di un catalogo”
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«Se io oggi sono figlio dei social network, la mia identità, valori e obiettivi li ottengo dal nascere e crescere seguendo un prototipo che associo al contesto online. E allora io riesco abitare solo quel non luogo e mi ci confaccio anche fisicamente. Infatti si parla di Instagram face». Lo ha dichiarato Francesco Pira, professore di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi all’Università di Messina, specializzato in dinamiche dei social media e nuove forme di relazione sociale, in un’intervista contenuta in un ampio articolo pubblicato oggi dal quotidiano Domani a pagina 18 a firma della giornalista Flavia Bevilacqua, intitolato “L’algoritmo della Bellezza. E’ il canone dell’Instagram face”, in cui viene spiegata quale è la nuova armonia nell’età digitale dove i media hanno trasformato il concetto in un modello sempre più definito e al tempo stesso irragiungibile.
«Il meccanismo è semplice: io creo un profilo social e lì sento che, se sono me stesso, non ricevo gradimento. Si parla di effetto di massificazione delle immagini e vetrinizzazione dei corpi», dice il professor Pira. «Ed è un fenomeno che colpisce in particolare i giovanissimi, che intervengono così con diete invasive e chirurgia estetica. Non è un caso che anche nei disturbi alimentari (Dca) registriamo un boom nei numeri», aggiunge.


L’articolo riporta i “dati ufficiali del ministero della Salute e delle istituzioni di ricerca indicano infatti un incremento significativo dei Dca, con un aumento tra il 2019 e il 2023 del 40 per cento per cento dei casi di anoressia e bulimia. Parallelamente, il ricorso alla chirurgia estetica è in costante crescita: le cliniche specializzate italiane riportano un aumento medio annuo del 15 per cento di interventi chirurgici.Secondo dati rilasciati dall’Aifa e da osservatori del settore, anche il farmaco Ozempic, che ha fatto il suo ingresso in Italia nel 2018, ha visto un incremento significativo delle prescrizioni a partire dal 2021, quando le sue proprietà di promozione della perdita di peso hanno attirato l’attenzione sia dei medici che del pubblico. L’Ozempic, infatti, inizialmente destinato a pazienti diabetici, ad oggi è largamente impiegato nell’ambito del “body shaping”, diventando nel 2023 il farmaco più venduto in tutti gli Stati Uniti”.

«E in questa corsa per piacere il rischio è di forzarci morbosamente a livellare tutto ciò che riteniamo “diverso” e di diventare una serie di articoli tutti uguali di un catalogo», conclude Pira, secondo cui l’uniformazione dei canoni digitali rallenta anche lo sviluppo di realtà che promuovono la diversità e l’inclusività nel mondo della bellezza», secondo cui l’uniformazione dei canoni digitali rallenta anche lo sviluppo di realtà che promuovono la diversità e l’inclusività nel mondo della bellezza.

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